MILANO – “Per il caos natalizio sui tamponi, la giunta Fontana non può scaricare responsabilità su altri se non sé stessa. Già a inizio novembre 2020 avevo scritto quanto il sistema per i tamponi, impostato dalla delibera 3777 del 3 novembre 2020, fosse inutilmente confuso e complicato”, così Gregorio Mammì, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e segretario della Commissione Sanità
“Oggi ci ritroviamo a rincorrere un problema che è tale per chiunque non possa rivolgersi ai privati: chi ha i soldi si fa il tampone a pagamento, anche se è asintomatico, chi invece sta male o è un contatto stretto di un positivo intasa gli ospedali pubblici. È l’ennesima prova di quale sia il modello sanitario voluto e promosso dalla Lega in Lombardia. Ancora una volta l’incapacità di amministrare del centrodestra lombardo lascia senza parole. Nei pronto soccorso non si fa più il pre-triage e si mettono insieme sintomatici, asintomatici, anziani e bambini senza una logica di prevenzione. Nonostante fosse prevedibile un aumento delle richieste di accesso, non è stata presa nessuna precauzione per evitare l’ennesimo tilt informatico dei portali regionali per il tracciamento. Ad aggravare lo scenario vi è poi il fatto che le parafarmacie non possono eseguire tamponi, perché non hanno possibilità di accedere al portale di Regione Lombardia”
Necessario, dunque, per Mammì intervenire: “la soluzione, per allentare la tensione, . conclude – potrebbe proprio essere aprire il sistema alle parafarmacie e prevedere un diverso sistema di prenotazione che ordini anche i differenti livelli di priorità, distinguendo chi deve avere esito e tracciamento perché positivo, o contatto stretto di positivo, da chi si testa per scrupolo personale. Speriamo che, almeno questa volta, la giunta leghista ascolti i suggerimenti delle opposizioni invece di continuare ad addossare ad altri il peso dei propri fallimenti”.