MANTOVA – “Quanto avvenuto nella giornata di ieri nella azienda di Suzzara, pone l’opinione pubblica a rivolgere maggiore attenzione all’importanza della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro. La Uil Cremona-Mantova si stringe nel dolore che colto di sorpresa la famiglia della lavoratrice, vittima dell’incidente mortale, ed esprime cordoglio ma anche sgomento per l’ennesima vittima sul lavoro”.
Così il segretario generale della Uil Cremona-Mantova Fabio Caparelli all’indomani dell’infortunio mortale sul lavoro costato la vita all’operaia 60enne di Motteggiana.
“In attesa che le forze dell’ordine e gli istituti preposti all’ accertamento si esprimano sulla dinamica e sulle cause, il sindacato chiede ancora una volta che vengano attuati maggiori controlli sul territorio e nelle fabbriche tramite le figure in esse individuate. Si chiede l’istituzione di una Procura speciale e l’inasprimento delle pene e delle sanzioni per quelle realtà produttive che violando le norme sulla prevenzione e sulla sicurezza, provocano infortuni anche mortali. Per il sindacato, la sicurezza sul lavoro è una vera emergenza sociale che richiede interventi mirati e tempestivi se si vuole superare il concetto del profitto che viene prima del rispetto e del valore della vita” continua Caparelli.
“La Uil promuove una grande sinergia con gli altri sindacati confederali sull’invito alla formazione dei piani di sicurezza: in questi giorni sono state organizzate assemblee nei luoghi di lavoro per dire basta alle troppe donne e ai troppi uomini che muoiono lavorando. È una strage silenziosa. Per costruire il futuro del nostro Paese è quindi necessario definire una strategia nazionale, poiché il rispetto della persona, del suo diritto al lavoro, alla salute, alla sicurezza, segnano il grado di civiltà del paese stesso. Serve quindi un concreto gesto di responsabilità collettiva tra governo, istituzioni, patti sociali, affinchè si stipuli un grande patto per la salute e la sicurezza sul lavoro che si inserisca all’interno di una rinnovata strategia nazionale di prevenzione e protezione. Occorre quindi:
-rendere pienamente operativi gli organismi nazionali della salute e sicurezza dei lavoratori, puntando a concretizzare un coordinamento permanente tra ispettorato nazionale del lavoro e aziende sanitarie locali, migliorando le verifiche ispettive in qualità, quantità e frequenza, anche attraverso finanziamenti e assunzioni
-inserire nei programmi scolastici a partire dalle scuole superiori la materia della sicurezza sul lavoro, ponendo al centro della discussione il messaggio del valore della vita umana anche sul lavoro: i giovani che oggi sono a scuola saranno lavoratori e imprenditori del domani per cui dovranno acquisire la salute e la sicurezza sul lavoro non come questione burocratica o voce di spesa, ma come prevenzione e protezione per se e per gli altri nel rispetto delle norme
-assicurare informazione, formazione e addestramento come diritti fondamentali ed esigibili di ogni lavoratore: non bisognerà mai lavorare senza una preparazione ed un addestramento adeguati
-introdurre l’obbligo di formazione per i datori di lavoro e per tutti coloro che intendono avviare un’attività lavorativa
– dare un nuovo impulso al ruolo della rappresentanza a partire dal garantire in ogni contesto lavorativo la consegna e la consultazione del DVR dando piena agibilità agli RLS/T presenti
-rafforzare le competenze e la formazione degli RSPP e garantire una partecipazione costante degli RLS/RLST al sistema di prevenzione aziendale
-incentivare campagne di controllo da parte degli organi di vigilanza nelle aziende
-rispetto delle norme e attuazione degli accordi interfederali e dei protocolli con il coinvolgimento e la partecipazione delle rappresentanze dei lavoratori, dei servizi ATS, dell’ispettorato del lavoro, dell’INAIL e delle forze dell’ordine
-investimenti crescenti sulla prevenzione dei rischi e la formazione continua dei lavoratori.
La sicurezza deve essere la priorità dell’agenda della politica e delle associazioni di categoria con l’obiettivo di prevenire e contrastare gli incidenti mortali che sono purtroppo in costante aumento. Solo in questo modo si potrà iniziare un percorso democratico di rispetto delle norme, della dignità umana e del diritto al lavoro sicuro” conclude il segretario generale Uil Cremona-Mantova.