Carceri: salgono i positivi, record a Verona. A Mantova situazione invece quasi Covid free

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Il 3 gennaio scorso i detenuti positivi erano 804; tra il personale penitenziario – amministrativi e poliziotti – risultavano contagiati, invece, 924. A distanza di tre giorni il virus ha continuato a diffondersi a macchia d’olio crescendo del 25% e portando a 1057 il numero dei reclusi con il Covid e a 1167 quello degli operatori.
Fortunatamente a Mantova la situazione al momento sembra essere invece sotto controllo: c’era un solo detenuto positivo a fine anno che è stato subito messo in isolamento e oggi risulterebbe già essersi negativizzato.

Mantova è circondata però da alcune delle province in cui la situazione è più preoccupante. Verona, con 95 casi, passa in testa strappando alla casa di reclusione di Asti la maglia nera dei contagi, quest’ultima quasi nella stessa situazione di tre giorni fa con un solo positivo in più (84). Spiccano poi le situazioni degli istituti emiliani di Modena, che da 5 positivi è passata a 21, e di Ferrara che il 3 gennaio era Covid free e oggi conta 18 contagiati.

“Il carcere riflette la situazione della realtà esterna, pur tuttavia pagando doppio il prezzo dell’incuria del Governo – spiega all’Adnkronos Gennarino De Fazio, del sindacato Uilpa Pp. – Siamo alla quarta ondata, non si può continuare a gestire la pandemia con un protocollo di sicurezza datato ottobre 2020. Avvocati e familiari continuano a entrare in carcere senza il green pass, le mascherine Ffp2 non vengono fornite agli agenti penitenziari ai quali non resta che spendere i 90 centesimi netti di indennità giornaliera per comprarsele di tasca propria, rimettendoci pure, se consideriamo che in un turno di otto ore andrebbero cambiate due volte”.

D’accordo Donato Capece, leader del sindacato Sappe: “Il contenimento della pandemia da Covid-19 nelle carceri, ambiente chiuso per eccellenza, si rileverebbe un pericolosissimo bluff se permanessero le deroghe al possesso della Certificazione verde per chi entra in carcere. Ed è grave che a mancare siano le previste mascherine Ffp2, obbligatorie nei luoghi chiusi che gli Agenti di Polizia Penitenziaria devono comprare di tasca loro – spiega – Trovo assurde, in questa emergenza, le disposizioni emanate dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria laddove consentono a familiari dei detenuti, avvocati, magistrati e periti di accedere alle carceri senza il greenpass rafforzato, prevedendone l’obbligo solamente al personale di Polizia Penitenziaria”.