La Commissione europea proporrà un obiettivo obbligatorio di riduzione dei consumi di elettricità durante le ore di picco. E’ quanto trapela dalla bozza del regolamento in materia di energia: secondo il documento, visionato dall’Ansa, l’obiettivo obbligatorio comporterebbe la selezione di 3 o 4 ore per giorno della settimana in cui ridurre i consumi lasciando agli Stati un “margine di discrezionalità” circa la scelta degli orari.
La fascia oraria in cui implementare la riduzione dei consumi, si legge sulla bozza, “potrebbe includere anche quelle nelle quali la generazioni di elettricità da fonti rinnovabili è bassa“. Il target della riduzione dei consumi non è però quantificato e sarà oggetto di dibattito anche oggi quando si riunirà il collegio dei commissari. La settimana scorsa l’orientamento della Commissione era quello di una riduzione del 10%. La quantificazione del taglio mensile viene fatta con il raffronto con lo stesso mese nel “periodo di riferimento”, basandosi sulla media dei consumi dei 5 anni precedenti al periodo 1 novembre-31 marzo nel quale l’Ue chiede il taglio della domandaLa bozza propone anche un limite obbligatorio ai ricavi degli operatori che producono energia da rinnovabili, nucleare e lignite, cioè diverse dal gas. Il limite si applicherà ai ricavi per MegaWatt ora di elettricità prodotta. Le eccedenze di ricavi derivanti dall’applicazione del cap dovranno essere ‘girate’ a cittadini e imprese “esposti a prezzi elevati dell’energia elettrica”, con gli Stati a decidere le misure redistributive più adatte.
Non c’è invece alcuna misura sul price cap al gas nelle prime bozze, visionate dall’Ansa, sul pacchetto di proposte che la Commissione Ue è chiamata a varare nel collegio dei commissari di martedì. A quanto si apprende l’esecutivo Ue dovrebbe muoversi su tre dei cinque pilastri contenuti nel documento non ufficiale pubblicato prima del Consiglio Affari Energia: il taglio ai consumi dell’elettricità, la tassazione agli extra-profitti e il contributo di solidarietà.