Caro Energia, Capelli (Confartigianato Mn): “Bene le misure del Governo, ma serve una riforma strutturale”

MANTOVASecondo i dati rilevati dall’Ufficio Studi di Confartigianato si stima un impatto di 22,4 miliardi di euro su base annua, un incremento del 35,9% sulla spesa delle famiglie che grava su elettricità, gas e carburanti, imponendo una riduzione della spesa per altri beni e servizi.

Abbiamo assistito, all’inizio di quest’anno, per imprese e famiglie, a un’impennata dei prezzi dell’energia e del gas, dovuti alle scarse riserve in Europa e alla ripresa della produzione industriale nella stagione invernale – dice Lorenzo Capelli, presidente di Confartigianato Imprese Mantova -. Difficile pronosticare una inversione di tendenza tuttavia questi prezzi non sono sostenibili troppo a lungo”.

Per le imprese, invece, l’improvvisa esplosione dei costi energetici, insostenibile in diversi settori, sta riducendo il valore aggiunto della manifattura mentre sta premendo sui prezzi alla produzione che, a novembre 2021, al netto dell’energia, sono saliti del 8,9% .

Il problema del caro-energia riguarda tutto il sistema produttivo nazionale,  tanto gli energivori esposti alla concorrenza internazionale, quanto le piccole imprese che pagano la maggior parte degli oneri generali di sistema in bolletta – aggiunge Capelli -. Confartigianato apprezza le misure adottate nei giorni scorsi dal Governo con il DL Sostegni Ter, che prevedono l’annullamento per il primo trimestre 2022 delle aliquote relative agli oneri generali di sistema andando nella direzione di attenuare l’impatto del caro-bollette sulle piccole imprese. Si tratta però di interventi a carattere temporaneo, pertanto è necessario che il Governo intervenga con una riforma strutturale della bolletta elettrica per garantire una distribuzione più equa degli oneri generali di sistema tra le diverse categorie di utenti e legata all’effettivo consumo di energia”.

Confartigianato denuncia, infatti, il problema storico degli squilibri nella struttura della bolletta energetica che colpiscono i piccoli imprenditori. A causa dell’assurdo meccanismo ‘meno consumi, più paghi’ applicato agli oneri parafiscali, le micro e piccole imprese con consumi energetici contenuti sono costrette a finanziare la maggiore quota di oneri per il sostegno delle energie rinnovabili, di categorie come le imprese energivore, e i bonus sociali.

È quindi essenziale che nella messa a punto delle misure destinate a contenere i costi dell’energia, si intervenga a sostegno della manifattura e di tutti i comparti per i quali la spesa energetica è tra le principali voci di costo – conclude il presidente – altrimenti le conseguenze saranno pesantissime”.