MANTOVA – È slittata la decisione da parte del gip sull’eventuale rinvio a giudizio di Maurizio Cantore, primario del reparto di Oncologia del Carlo Poma, del suo vice Roberto Barbieri e delle oncologhe Carla Rabbi, Roberta Gaiardoni e Maria Donatella Zamagni circa l’ipotesi di procedure diagnostiche e terapeutiche inadeguate. Nei loro confronti la procura aveva individuato presunte responsabilità e relative alla morte o alle lesioni arrecate a tre pazienti. All’incirca un anno fa gli inquirenti avevano proposto la chiusura di 28 delle 31 cartelle cliniche esaminate, quando allo stesso tempo erano stati notificati ai cinque indagati gli avvisi di chiusura delle indagini per l’ipotesi di omicidio colposo. Le cartelle prese in esame erano state oltre un centinaio e riferite al periodo compreso dal febbraio 2014 al febbraio 2017. Le indagini avevano preso il via dalle segnalazioni di due medici che contestavano ai colleghi il mancato utilizzo di farmaci mirati e di ultima generazione al posto di terapie regionali. Il sospetto era quello che potessero essere state scelte modalità meno efficaci ma con basso costo per l’azienda ospedaliera a fronte di un sostanzioso rimborso dalla Regione.
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