Cassa Integrazione: 7000 artigiani mantovani ancora in attesa. I sindacati: “Intollerabile”

MANTOVA Sono oltre 7mila i lavoratori mantovani del settore artigiano (160778 in Lombardia) ancora in attesa del pagamento della Cassa integrazione Covid relativa ai mesi di maggio, giugno e luglio. A sollevare il problema, a livello nazionale e regionale, sono Cgil, Cisl e Uil che rivolgono un accorato appello al Governo, al Ministero del Lavoro e a tutte le istituzioni competenti affinché questa situazione si sblocchi al più presto e che a ogni singolo lavoratore vengano liquidate tutte le competenze maturate. Una situazione definita intollerabile dai sindacati: “Cosa possono fare – scrivono in una nota unitaria Cgil, Cisl e Uil un lavoratore artigiano, una lavoratrice artigiana?Indebitarsi per vivere o vivere d’aria? Inscenare proteste disperate come disperata è la loro condizione materiale?”.

Se è vero che in alcune realtà lavorative, dopo il lockdown, si è registrata una timida ripartenza, è pur vero che in molte altre realtà la ripresa non c’è mai stata e poter contare concretamente sull’assegno Cig diventa quanto mai necessario, per non dire vitale, per i lavoratori coinvolti. “L’erogazione degli ammortizzatori sociali – spiega Gianni Geraceresponsabile del Dipartimento Artigiani Cgil Mantova – nel settore artigiano passa attraverso il fondo nazionale Fsba, che ha fatto fronte alle richieste arrivate nei primi giorni dell’emergenza Covid con risorse proprie, pagando ai lavoratori interessati nella provincia di Mantova nel mese di maggio un 20% delle ore di cassa integrazione relative a febbraio e marzo. Solo a fine luglio, poi, e solo dopo una manifestazione regionale innanzi alla Prefettura di Milano è stato pagato, di lì a qualche giorno, il mese di aprile. Ma ora sono passati 152 giorni e ancora non sono state accreditate le spettanze di maggio, giugno e luglio“.

Gerace esprime solidarietà a tutti i lavoratori che stanno affrontando questa situazione difficilissima in maniera dignitosa ma definisce “indecoroso e indegno che ancora una volta i lavoratori dell’artigianato paghino a caro prezzo l’emergenza covid. Chiediamo al governo, al ministero del lavoro e alle istituzioni competenti di bonificare a ogni singolo lavoratore che ne abbia diritto tutte le competenze maturate.

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