Castel Goffredo, dirigevano da casa gli operai clandestini: due arresti

Laboratorio cinese

CASTEL GOFFREDO – Ieri pomeriggio a Castel Goffredo, i Carabinieri delle Stazioni di Castel Goffredo, Castiglione delle Stiviere e Piubega in collaborazione con i colleghi del Nucleo CC Ispettorato Lavoro di Mantova, coadiuvati dagli Ispettori dell’Inps e dell’Inail e dalla Polizia Locale di Castel Goffredo, coordinati dal Comandante di questa Compagnia CC Tenente Colonnello Simone Toni, hanno proceduto al controllo di un laboratorio operante nel settore del confezionamento di calze.

Operai clandestini sfruttati e al lavoro per più di 12 ore al giorno

Lo scenario è sempre lo stesso: è l’interno di un laboratorio tessile cinese dove viene regolarmente sfruttata la manodopera clandestina, cioè sottopagata e fatta lavorare anche per dodici-quattordici ore al giorno.

Il personale operante ha fatto irruzione all’interno del capannone intorno alle ore 15.00 di ieri scatenando il solito scompiglio generale tra gli operai che, nel tentativo di sottrarsi al controllo, hanno cercato, invano, di raggiungere le varie uscite dello stabile, già preventivamente cinturato dai militari.

All’interno del laboratorio gli operanti hanno sorpreso intenti in attività 7 cittadini cinesi, di cui 2 clandestini e senza regolare contratto di lavoro.

Arrestati la titolare dell’opificio e il figlio

La titolare dell’opificio e suo figlio sono stati quindi arrestati per sfruttamento di manodopera clandestina. Gli stessi per eludere l’attività dei militari operanti e per sottrarsi all’arresto dirigevano le lavorazioni da casa, distante circa 2 km dal laboratorio.

I Carabinieri dell’ispettorato del lavoro hanno inoltre adottato un provvedimento di sospensione dell’attività oltre alla contestazione delle previste violazioni amministrative ancora in fase di quantificazione.

L’operazione rientra nell’ambito delle attività della “Task Force” voluta dal Prefetto e dal Comando Provinciale dei Carabinieri per il contrasto del lavoro nero.

Gli arrestati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Mantova, mentre nei confronti dei clandestini sono scattate le procedure di espulsione da parte della Questura di Mantova.