CASTEL GOFFREDO – Quattro persone sono state denunciate a piede libero sabato 13 settembre per aver utilizzato un metal detector in un’area archeologica: avevano rinvenuto e dissotterrato circa 30 oggetti e manufatti di rilevante interesse storico.
L’operazione è stata condotta dai Carabinieri della Stazione di Castel Goffredo, in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Mantova e Lodi, a seguito di una segnalazione che aveva fatto emergere sospette attività nei pressi di un’area vincolata del territorio goffredese.
I quattro, tutti originari della provincia di Brescia, sono stati colti in flagranza mentre scavavano in una zona già in passato interessata dal ritrovamento di reperti. Nel corso dei controlli, i militari hanno sequestrato diversi oggetti metallici, monete e altri manufatti che, da una prima valutazione, risulterebbero risalenti all’epoca romana e destinati a incrementare il patrimonio culturale della zona.
La normativa italiana tutela in maniera rigorosa i beni archeologici e prevede sanzioni severe per chiunque tenti di danneggiarli, sottrarli o commerciare illegalmente. Per questo motivo i quattro sono stati segnalati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Mantova, con l’ipotesi di reato di furto di beni culturali appartenenti allo Stato e di ricerche archeologiche non autorizzate.
Le indagini proseguiranno per accertare l’esatta provenienza di tutti i reperti, che nel frattempo verranno sottoposti a studio e catalogazione da parte degli esperti. Le autorità intendono inoltre verificare se i denunciati facessero parte di una rete di traffico illecito di beni culturali.