MANTOVA – “Una mattina di fuoco”. Così il presidente di Confartigianato Mantova Lorenzo Capelli descrive quel che è accaduto questa mattina con tantissime telefonate arrivate all’organizzazione da parte di imprendiori edili associati preoccupatissimi per l’approvazione da parte del governo del decreto che blocca lo sconto in fattura e la cessione dei crediti per i Comuni e gli altri Enti Locali.
“E’ un provvedimento che metterà in grossissima difficoltà nel nostro territorio centinaia di imprese edili. Aspettiamo di vedere come l’Agenzia delle Entrate tradurrà operativamente la decisione del governo, per capire più che altro chi andrà a colpire. Ci sono infatti molti lavori come il cambio dei serramenti o la posa del fotovoltaico che non hanno bisogno di titoli abilitativi. Cosa accadrà per i tantissimi che hanno già iniziato questi ed altri lavori? O per chi ha già in corso le forniture e deve iniziarli?. E’ veramente una situazione difficile” sottolinea Capelli.
Sulla stessa linea il presidente provinciale di Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili Attillio Scacchetti. “Non pensavamo a un provvedimento preso così, da un momento all’altro, che da quel che capiamo ferma anche una serie di lavori in itinere e quindi mette davvero in crisi tantissime imprese. Vediamo cosa accadrà lunedì nell’incontro con il governo”.
Il vertice a cui Scacchetti fa riferimento è quello con il quale l’esecutivo intende aprire un’interlocuzione con le associazioni di categoria, invitate nel tardo pomeriggio di lunedì prossimo a Palazzo Chigi “per ricevere i loro contributi propositivi rispetto a un intervento di necessità ed estrema urgenza” ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano.
Toni durissimi da parte dell’Ance nazionale. “Se il Governo blocca l’acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici che si stanno facendo carico di risolvere un’emergenza sociale ed economica sottovalutata dalle amministrazioni centrali, senza aver individuato ancora una soluzione strutturale, migliaia di imprese rimarranno definitivamente senza liquidità e i cantieri si fermeranno del tutto con gravi conseguenze per la famiglie” spiega la presidente Ance, Federica Brancaccio.
Intanto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha dichiarato: “Vorrei puntualizzare che non tocchiamo il Superbonus, interveniamo sulla cessione dei crediti d’imposta che ammontano direi a 110 miliardi, questo è l’ordine di grandezza che deve essere gestito, l’obiettivo è dare la possibilità di gestirlo. Ora l’urgenza è “riattivare la possibilità per gli intermediari nell’acquisto di questi crediti” rimasti incagliati. Di qui l’appello alle banche per un’azione di sistema per coprire questo “bucone”.
Per i bonus ricordiamo d’ora in avanti non potrà più essere utilizzata, per i vari interventi edilizi (come ad esempio ristrutturazioni, efficientamento energetico e facciate) l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito al posto della detrazione. Fanno eccezione gli interventi per cui sia già stata presentata la Cila.
Nel caso di interventi effettuati dai condomini, oltre alla Cila, deve risultare adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori. Infine per gli interventi comportanti demolizione e ricostruzione degli edifici deve essere stata presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abitativo.
Il decreto affronta anche il nodo della responsabilità solidale dei cessionari, che viene esclusa per chi è in possesso di tutta la documentazione relativa alle opere. Inoltre viene stoppata l’esperienza da poco avviata da alcuni enti pubblici di acquistare i crediti incagliati: non potranno più farlo. Ma proprio questi acquisti, come ha evidenziato Eurostat, “avrebbero impatto diretto sul debito pubblico”, ha spiegato Giorgetti.