Cgil e Uil in piazza: da inizio 2024 nel Mantovano 800 infortuni. Chiediamo patente a punti e reato omicidio colposo

MANTOVA – In piazza per scioperare contro gli infortuni sul lavoro, per chiedere una nuova normativa sulla sicurezza: è questo il tema centrale che questo pomeriggio ha portato lavoratori e lavoratrici di Cgil e Uil in piazzale Gramsci per chiedere che la situazione cambi davvero. Lo spunto, purtroppo arriva dalla tragedia della centrale idroelettrica nel bolognese che sono qualche giorno ha causato 5 morti e 4 feriti gravi.

“Oggi siamo in piazza principalmente per rispondere a chi ritiene che le condizioni di sicurezza dei lavoratori siano adeguate – spiega Daniele Soffiati, segretario generale Cgil Mantova – purtroppo la tragedia nel bolognese di questi ultimi giorni dimostra come ancora non lo siano. Solo l’anno scorso ci sono stati più di mille morti sul lavoro, 3 al giorno. A Mantova nei primi tre mesi dell’anno si sono riscontrati quasi 800 infortuni, in crescita rispetto all’anno precedente, e allora noi chiediamo una nuova normativa in materia di sicurezza, una vera patente a punti che consenta alle aziende che davvero rispettano le procedure di lavorare, e che pongano degli stop a chi non si adegua. La sicurezza sul lavoro non deve essere considerata un costo. Il nostro tessuto industriale è sempre più impoverito, ci sono sempre più piccole imprese che risparmiano anche sulla sicurezza, gli appalti e i sub appalti stanno determinando una situazione di irregolarità e di preoccupazione per la salvaguardia dei lavoratori sempre più evidente: questo è il tema principale per cui oggi scioperiamo”.

A scioperare per 4 ore tutti i settori privati che chiedono anche una giusta riforma fiscale e un nuovo modello sociale di fare impresa. Dopo i discorsi dei segretari generali la deposizione di una corona presso il monumento ai caduti sul lavoro.

“Per noi la tragedia di  Suviana è una tragedia annunciata che si poteva e si doveva evitare – commenta Fabio Caparelli, coordinatore Uil Mantova-Cremona – il sindacato da tempo aveva annunciato che in quei luoghi le tante carenze in materia di sicurezza e la mancanza di manutenzione di alcuni impianti potevano mettere a rischio la vita delle persone, quello accaduto è un dramma enorme, ma anche una triste vergogna per tutta la collettività. Oggi siamo in piazza perchè non possiamo più tollerare che le morti sul lavoro vengano relegati ad una semplice statistica, bisogna passare dalle parole ai fatti. Chiediamo azioni concrete per garantire che ogni lavoratore torni a casa sano e salvo. Vogliamo un lavoro di qualità, meno precarietà e più certezze. Non si tratta solo ci migliorare le condizioni di lavoro, ma di costruire un futuro in cui il lavoro sia una regola e non più un’eccezione. Vogliamo il reato di omicidio colposo e le nostre mobilitazioni continueranno fino a quando non saremo ascoltati”.

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