GAZOLDO DEGLI IPPOLITI – Una grande donna, esempio di umiltà e nobiltà d’animo, semplicità e determinazione, Una donna dal cuore immenso, capace di aiutare chi aveva bisogno e di essere nel contempo un punto di riferimento fondamentale per quella famiglia che veniva prima di tutto, con Antonio, Emma e Steno, il compagno di una vita, ma anche per quell’azienda che, giorno dopo giorno, aveva contribuito a far crescere.
Così è stata ricordata questa mattina Palmira Bazzani Marcegaglia, per tutti “Mira” durante l’ultimo saluto tenutosi nella sua Gazoldo, nella piazza interna al municipio intitolata proprio al marito Steno.
Circa trecento coloro che hanno preso parte al rito funebre comunque contingentato a causa delle norme anti-Covid. Tra questi il sindaco di Gazoldo degli Ippoliti Nicola Leoni affiancato da altri primi cittadini e amministratori, il deputato Matteo Colaninno, i rappresentanti di Confindustria con il vice presidente nazionale e past president di Mantova Alberto Marenghi, il presidente provinciale Edgardo Bianchi e numerosi altri imprenditori, l’avvocato e amico di sempre Sergio Genovesi.
In prima fila la sua famiglia, i figli Antonio e Emma, l’adorata nipote Gaia, la nuora Carolina, il genero Roberto.
E sono stati proprio Antonio e Emma a far vivere momenti di pura emozione e commozione quando hanno ricordato la loro mamma “dolce e forte al tempo stesso, senza la quale papà Steno non sarebbe mai riuscito a fare tutto quello che ha fatto”.
Quello che è uscito è il ritratto di una mamma capace di grande amore ma senza essere soffocante, sempre presente, in grado di stimolare e spronare, e una nonna esemplare con la sua Gaia. Significativo il racconto di Emma su quel che accadde durante quei tragici giorni del 1982 quando il padre Steno fu rapito. E cosi si scopre che la signora Mira, nonostante il momento drammatico e di grande tensione, non lasciò trasparire niente per non far preoccupare i suoi ragazzi, poi il giorno in cui il maritò fu finalmente libero si lasciò andare a un pianto dirotto.
Così era Mira, una donna buona che affrontava ogni giorno con dolcezza e coraggio, capace di dare serenità a chi le stava vicino, che non amava apparire ma non stava nell’ombra, nonostante avesse al suo fianco un gigante.