Comunità energetiche, per il 60% dei cittadini e per il 56% delle imprese sono la soluzione contro la crisi

MANTOVA – C’è una grande domanda di Cer: la propensione a partecipare ad una Comunità Energetica raggiunge quasi il 60% tra i cittadini, il 56% tra le imprese  e su entrambi i target una quota consistente, il 19%, si dichiara molto propenso. L’85% dei referenti diocesani ritiene che le Cer possano incidere positivamente in termini di aumento dell’energia rinnovabile prodotta in Italia. Le imprese vedono le Cer come uno strumento attuabile in tempi brevi (il 41% pensa che si affermeranno nei prossimi 5 anni)

E’ quanto emerso da “Le comunità energetiche contro la crisi. `Empatia, tecnologie e territori per un’economia a misura d’uomo”, il report di Fondazione Symbola, gruppo Tea e Ipsos che è stato presentato, oggi, a Mantova. L’iniziativa mette al centro le comunità energetiche come soluzione concreta per contrastare il caro bollette, l’emergenza climatica e la povertà energetica. Introdotte in Europa nel 2016 nel Clean Energy Package, le comunità energetiche rappresentano un fenomeno in crescita anche nel nostro Paese: cercandole sul canale italiano di Google si ottengono oltre 3.100.000 risultati, e la loro ricerca sulla piattaforma è quadruplicata nell’ultimo anno.

“Le comunità energetiche rinnovabili sono uno strumento formidabile per affrontare la crisi climatica, abbassare le bollette rendere l’Italia più libera da ricatti energetici puntando sulle rinnovabili – dice Ermete Realacci, Presidente di Fondazione Symbola – per muoversi sulla linea indicata dall’Europa con il Next Generation Eu: coesione, transizione verde, digitale. Lo pensano i cittadini, imprese, diocesi anche se molto resta da fare per far conoscere e rendere praticabili le Cer”. 

“Quanto è emerso oggi conferma l’urgenza di definire le regole attuative necessarie a dare avvio definitivo alle comunità. Nel bel mezzo di una crisi energetica, sussiste un vuoto normativo ingiustificabile, che speriamo si colmi entro il mese, che rallenta i tanti progetti in essere nel nostro paese – commenta Massimiliano Ghizzi, Presidente Gruppo Tea – Il processo verso la transizione energetica è avviato, urgente e trasversale e le Cer rappresentano senz’altro una soluzione concreta”.

La presentazione si è aperta con un intervento di Nando Pagnoncelli, presidente Ipsos, con un’indagine che ha preso in esame la conoscenza, le opinioni e le attese di cittadini, imprese e diocesi in merito alle Comunità Energetiche. Sono state condotte, da Ipsos 200 interviste a imprese di piccole e medie dimensioni. Per le Diocesi è stato inviato il link per la compilazione di un questionario a tutti i referenti Diocesani. Su un totale di 227 realtà coinvolte, è stato raggiunto un campione finale di 80 interviste. Per quanto riguarda i cittadini sono state poste domande ad un campione di 800 italiani maggiorenni, rappresentativo della popolazione per area geografica, genere, età, titolo di studio, condizione occupazionale.

I risultati del report

Tre imprese su quattro ne hanno sentito parlare (75%), e nella popolazione circa una persona su sei (15%). Tuttavia, è solo il 13% dei cittadini a conoscere bene il concetto di CER, il 32% delle imprese ma ben il 47% dei referenti diocesani. Le principali opportunità nel partecipare a una CER, secondo la popolazione, sono il risparmio e la garanzia di indipendenza e sicurezza energetica sul territorio, citate quasi a pari merito. Anche se numericamente più marginali, non mancano le aspettative positive in termini di impatti sulla società e sull’ambiente (l’adozione di un modello più sostenibile, la lotta alla povertà energetica, il rafforzamento dei legami di comunità). Tra le imprese le principali opportunità individuate sono i vantaggi sulla bolletta energetica (62%), il ritorno in termini di immagine (25%) e la possibilità di rendere più solido il legame con la comunità locale e il territorio (20%).
Si rileva tuttavia ancora scarsa informazione sulle modalità e sui tempi di realizzazione e sulla entità degli investimenti economici che lo strumento richiede, seguiti dalla difficoltà nel cambio di mentalità, dall’incertezza del quadro di norme e adempimenti burocratici. Aspetto che evidenzia anche la necessità di fare maggiore informazione sul tema. Tra i cittadini è il 65% a ritenere che le CER possano essere uno strumento in grado di aiutarli nell’affrontare la crisi energetica, quota che sale al 70% tra le imprese (su questo target, 1 su 4 ritiene che le CER diano un aiuto per superare la crisi energetica e aumentare contestualmente la propria competitività).
Nel concreto, la propensione a partecipare ad una CER raggiunge quasi il 60% tra i cittadini, 56% tra le imprese, e su entrambi i target una quota consistente, il 19%, si dichiara molto propenso. L’85% dei referenti diocesani ritiene che le CER possano incidere positivamente in termini di aumento dell’energia rinnovabile prodotta in Italia. Tuttavia, è il 43% dei referenti diocesani a sostenere che solo alcune parrocchie riusciranno ad adottare lo strumento delle CER nei prossimi anni. Infine, sono soprattutto le imprese a vedere le CER come uno strumento attuabile in tempi brevi (41% pensa che si affermeranno nei prossimi 5 anni).
Il rapporto completo su http://www.symbola.net

Al termine dell’evento si è svolta la cerimonia della seconda edizione di Premio Futuro Sostenibile, organizzato da Gruppo Tea – in collaborazione con PromoImpresa-Borsa Merci – azienda speciale CCIAA di Mantova – per valorizzare i migliori progetti di sostenibilità, ambiente ed economia circolare del territorio.

Per la categoria scuole primo posto allo Strozzi di Mantova che con il progetto “KIT HOME MADE”, premiati anche il liceo artistico Dal Prato di Guidizzolo, l’istituto Gonzaga di Castiglione delle Stiviere, il Fermi di Mantova, il Galilei di Ostiglia Per il settore imprese, il premio è andato all’azienda di pallet Fratelli Bedogna di Dosolo, che ha impostato tutta la filiera produttiva nel rispetto della sostenibilità e della qualità della vita dei propri dipendenti; per la categoria Enti Locali/Associazioni a qualificarsi sono stati il Comune di Rivarolo Mantovano insieme alle Giubbe Verdi di San Martino dall’Argine, per il progetto scolastico dedicato alla biodiversità; il premio speciale è andato invece agli organizzatori di Festivaletteratura per l’impegno nella realizzazione di un festival a ridotto impatto ambientale.

Tutti i dettagli nel video con le interviste a Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos, Massimiliano Ghizzi, Presidente Gruppo Tea, Ermete Realacci, Presidente Fondazione Symbola e Francesco Caprini, Festivaletteratura.