MANTOVA – Ci sono anche le imprese agromeccaniche, insieme a quelle agricole e ittiche, fra i beneficiari degli incentivi a fondo perduto per l’innovazione tecnologica e finalizzati agli incrementi di produttività.
A darne notizia è Confai Mantova, che tratteggia il perimetro del decreto con le regole di funzionamento del fondo istituito nell’ambito del Pnrr.
A chi è diretta la misura
La misura – specifica Confai Mantova – è rivolta alle imprese agricole, alle imprese ittiche e a quelle agromeccaniche, attive da almeno due anni alla data di presentazione della domanda, che effettuano investimenti in innovazione tecnologica di importo non inferiore a 70.000 euro e non superiore a 500.000 euro, mentre per il settore pesca il limite minimo degli investimenti è stabilito in 10.000 euro”.
Quali costi sono ammissibili
Sono ammissibili alle agevolazioni “i costi per l’acquisto di macchine, strumenti e attrezzature per l’agricoltura; macchine mobili non stradali per agricoltura e zootecnia; macchine per la zootecnia; trattrici agricole; investimenti per la pesca e l’acquacoltura”.
Come fare domanda
Le domande di accesso – da compilare sul portale di Ismea – alle agevolazioni saranno esaminate secondo l’ordine cronologico di presentazione e dovranno indicare il nome e le dimensioni dell’impresa, la sua localizzazione e l’elenco dei beni agevolabili, con l’indicazione del relativo costo al netto dell’Iva.
“L’apertura alle imprese agromeccaniche per gli investimenti in innovazione nella meccanizzazione è un’ottima notizia per il nostro settore – afferma il presidente di Confai Mantova, Marco Speziali -. Resta purtroppo il vincolo del De minimis, un tetto massimo che per le imprese agromeccaniche ammonta a 200mila euro nell’arco del triennio e a 25mila euro per le imprese agricole. Questo penalizza le realtà più dinamiche, che nell’ultimo triennio hanno pianificato percorsi di crescita, investendo cifre superiori e che, proprio per questo, resteranno escluse dall’opportunità del Pnrr”. Per questo Confai Mantova sollecita le istituzioni affinché si possa innalzare il vincolo dei 200mila euro in tre anni.