Confai Mantova, Speziali: “bene semplificazione Pac, ma servono nuove strategie”

MANTOVA – “La semplificazione della Politica agricola comune e un approccio meno aggressivo nei confronti della transizione ecologica, ratificata dal Consiglio dei ministri dell’Unione europea lo scorso 13 maggio, costituiscono una prima risposta alle esigenze delle imprese agricole, ma innegabilmente bisogna iniziare a pianificare azioni di ampio respiro in vista della riforma della Pac dopo il 2027”. E’ il commento di Marco Speziali, presidente di Confai Mantova, che sollecita il coinvolgimento del sistema agricolo, delle istituzioni e degli stakeholder per cominciare a disegnare la Politica agricola del futuro.

“In un quadro internazionale segnato da numerosi focolai di crisi, dall’Ucraina al Medio Oriente, per non parlare della rivoluzione climatica in atto, l’agricoltura si trova esposta ad un’incertezza crescente – afferma Speziali -. Per questo serve una Pac in grado di rispondere prontamente alle preoccupanti situazioni congiunturali, impostando allo stesso tempo linee guida proiettate a rafforzare la competitività delle imprese, ad accompagnare l’introduzione di innovazioni tecnologiche e favorire il ricambio generazionale”.

In un contesto imprenditoriale sempre più pregiudicato dall’aumento dei costi di produzione e dai vincoli imposti dalla normativa ambientale comunitaria, prosegue il presidente di Confai Mantova, Speziali, “si conferma indispensabile l’apporto sociale e produttivo del mondo agromeccanico, in particolare nel ruolo di sostegno all’innovazione e alla sostenibilità dei territori rurali di gran parte dell’Europa, dove le aziende agricole sono spesso messe in difficoltà dalla morsa dei costi e dei prezzi”.

“Alcune misure concretizzatesi nelle ultime settimane, tra cui la revoca dell’obbligo di lasciare a riposo il 4% dei terreni aziendali – commenta il direttore di Confai Mantova, Stefano Bonisoli – hanno parzialmente attutito l’impatto della crisi generale. Tuttavia, si tratta di misure puramente estemporanee, se non saranno inserite in una strategia istituzionale coerente, che riconosca gli sforzi delle imprese agromeccaniche e agricole di fronte alle vicende alterne dei mercati e della politica internazionale”.

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