MANTOVA – Cambio ai vertici di Confesercenti della Lombardia Orientale che raggruppa i territori di Brescia, Cremona e Mantova. La guida dell’associazione si tinge di rosa: Barbara Quaresmini, è stata eletta all’unanimità come presidente dell’unione associativa, mentre Gaia Fortunati, oltre alla vicepresidenza ottiene la delega a presidente della provincia di Cremona, è la prima volta che accade. Riconfermato invece Gianni Rebecchi, vicepresidente con delega a presidente della provincia di Mantova e attuale presidente regionale. Le elezioni si sono svolte durante l’Assemblea Elettiva che si è tenuta nella serata di lunedì 5 luglio, nella sede dell’associazione in via Salgari 2/6 a Brescia, e nel corso della quale sono stati designati anche gli altri due vicepresidenti: Giuseppe Caccamo, vice presidente vicario, e Francesca Guzzardi. «Ringrazio per la riconferma che mi rende orgoglioso e accolgo con senso di responsabilità – ha affermato Rebecchi – nell’anno dell’importante traguardo del 50° anniversario della confederazione. Quello che ci attende è un periodo di grande lavoro e rilancio al fianco delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi della nostra provincia per traghettarle fuori dall’emergenza economica che si è generata con la pandemia. Aziende e imprenditori che in questi lunghi 15 mesi sono stati oggetto di innumerevoli provvedimenti restrittivi. Ciò nonostante hanno saputo dimostrare il loro valore e la capacità di resilienza, hanno dovuto imparare nuovi modi di fare impresa, di interagire con i clienti, di reinterpretare i mercati. Una lezione che non dobbiamo dimenticarci, ma della quale dobbiamo fare tesoro perché sempre più nei prossimi anni dovremo abituarci a rispondere con efficacia a improvvisi cambi di direzione».
Le sfide che attendono i vari settori sono molteplici. Nel terziario, il bilancio 2020 è drammatico: -183 miliardi di Pil; ridotta la spesa delle famiglie di 137 miliardi da marzo 2020 (tornando ai livelli del 1997), ci cui oltre 72 miliardi in beni non alimentari e servizi. Un crollo che non mancheràà di avere effetti profondi e duraturi, in particolare per le attività del turismo, per i pubblici esercizi e per gli esercizi commerciali della moda, che insieme perdono quasi 24 miliardi di euro in un anno: un euro su tre di spesa è sparito in questi settori. Tuttavia il numero delle imprese della Lombardia Orientale ha sostanzialmente tenuto, come dimostrano i dati: Commercio: BS -0,9% CR -1,5% MN -2,6%; Alloggi e Ristorazione: BS -0,8%, CR -0,1%, MN -1,3%. “Da un lato – rileva il presidente Rebecchi – la capacità di resilienza delle nostre imprese, l’orgoglio, la visione dell’azienda come comunità e dall’altro l’impegno verso i lavoratori hanno prevalso sulla sfiducia. È necessario comunque che l’uscita dal regime degli aiuti pubblici sia graduale e s’impone un piano poderoso di sostegno alla liquidità. La stagione estiva 2021 sta consegnando i primi positivi segnali di riavvio – tra giugno e agosto si prevede un incremento complessivo del 20,8% rispetto al 2020 -, ma la domanda è ancora lenta, soprattutto per la presenza straniera. C’è bisogno di un piano di rilancio e promozione della destinazione Italia presso i mercati esteri. Il comparto degli esercizi pubblici è stato fortemente penalizzato. Ora, l’aspetto di maggiore criticità gestionale è quello legato al reperimento di personale qualificato. Può essere data una sola risposta, basata su misure di decontribuzione e detassazione. Il rilancio del commercio passa dalla ripresa dei consumi e della fiducia dei consumatori, che di certo non vengono alimentati da iniziative quali la lotteria degli scontrini, che ha drenato risorse importanti senza ricadute positive. Durante la pandemia abbiamo assistito ad una vera e propria esplosione del commercio on line Anche molte micro e piccole imprese hanno saputo ritagliarsi spazi importanti. Ci sono comunque ampi margini di miglioramento su questo fronte. La moda è un altro settore che ha decisamente sofferto e solo ora sta rialzando la testa. Il combinato di smartworking, restrizioni nella socialità, cerimonie sospese ha bloccato gli acquisti».
«Nei centri storici è evidente il segno lasciato dal Covid, a partire dal nostro comune capoluogo Mantova – ha continuato Rebecchi – In molte vie, anche nelle più importanti, si sono spente luci, accelerando un processo di desertificazione già in atto. Non si può attendere oltre: serve agire con determinazione e concretezza nei processi di rigenerazione urbana. Dobbiamo attrarre nuovi imprenditori, creare le condizioni di fiscalità locale che rendano sostenibile fare impresa. Serve una cura d’urto per il commercio, mettendo al centro le micro imprese e rendendole partecipi di decisioni di natura urbanistica, tributaria, viabilistica e di accessibilità».
Questa la linea tracciata dal riconfermato Presidente che aggiunge: «Assumo questo importante incarico, con l’intenzione di rendere ancora più accogliente e attiva la nostra associazione. Il mio impegno è quello di lavorare per ampliare ulteriormente i nostri gruppi dirigenti, favorirne il ricambio generazionale e la parità di genere. Il nostro sguardo ora deve essere rivolto al futuro, siamo già partiti per un nuovo viaggio che si preannuncia complicato, ma affascinante».