Il premier Giuseppe Conte ha firmato nella notte il nuovo Dpcm con le misure anti-Covid, che sarà in vigore dal 5 novembre al 3 dicembre.
Il decreto verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale il 4 novembre.
Pochissime le limature al testo rispetto alla bozza del pomeriggio: rimane praticamente uguale l’impianto delle chiusure tranne che per i parrucchieri e i barbieri i quali potranno restare aperti anche nelle regioni “rosse” ( nel documento si usa la dicitura “livello 4”)
Resta il regime differenziato che divide l’Italia in tre fasce di rischio contagio a seconda di 21 parametri elencati nel decreto. Ridotta al 50% della capienza dei mezzi pubblici, centri commerciali chiusi nel fine settimana, stop a mostre e musei, didattica a distanza nelle scuole superiori.
Nelle zone a massimo rischio in cui rientrerebbe anche la Lombardia (insieme a Piemonte, Alto Adige, Valle d’Aosta e Calabria) è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalla Regione e anche all’interno del territorio stesso (sempre salvo necessità di lavoro, studio e urgenza).
– chiusi i negozi al dettaglio, tranne alimentari, farmacie, edicole; chiusi i mercati di generi non alimentari;
– chiusa l’attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie: resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto
– sospese le attività sportive, anche svolte nei centri sportivi all’aperto
– è consentito svolgere individualmente attività motoria (passeggiare) in prossimità della propria abitazione, nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di mascherina; è invece consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto ed in forma individuale
– attività scolastica in presenza per scuola dell’infanzia, elementare e prima media.
Suggerito” lo smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pubblica amministrazione sia nel settore privato, e ingressi differenziati del personale.
I provvedimenti saranno valutati su base settimanale, e avranno la durata minima di 15 giorni: se una regione entra in zona “rossa”, vi rimarrà per almeno due settimane.
Determinante sarà però il ruolo del ministro della Salute che potrà adottare ordinanze d’intesa con il presidente della Regione per prevedere “l’esenzione dell’applicazione di una o più misure” restrittive, anche in “specifiche parti del territorio regionale”.
“Per quanto riguarda le misure economiche e i ristori delle attività oggetto di restrizioni il governo avrebbe assicurato alle Regioni che entro la settimana verrà approvato dal Consiglio dei Ministri un apposito decreto legge, che prevederà “la tempestiva erogazione delle risorse”.
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