MANTOVA – Nell’ambito dei servizi coordinati di carattere preventivo e di contrasto alla criminalità disposti dal Questore della Provincia di Mantova Paolo Sartori, nella serata di lunedì è stata effettuata una intensa serie di controlli nelle aree maggiormente a rischio del territorio cittadino.
Alle ore 22 circa durante uno di questi controlli nei giardini pubblici tra Viale Piave e Viale Fiume, spesso oggetto di segnalazioni da parte della cittadinanza, sono stati sorpresi quattro soggetti, appartati in una zona defilata, seduti su una panchina. Questi alla vista delle Forze dell’Ordine, si sono dati alla fuga scagliando le loro biciclette contro i poliziotti.
Inseguiti, bloccati ed identificati uno di loro, un cittadino extracomunitario di origine tunisina, è risultato essere destinatario di un ordine di carcerazione, emesso dall’autorità giudiziaria di Mantova, per reati contro il patrimonio e contro la persona, per un totale di anni 3 e 4 mesi di reclusione e 26.450 euro di multa.
Un altro dei soggetti fermati, un 21enne nigeriano con un permesso di soggiorno per motivi umanitari, mentre veniva bloccato ha gettato a terra una calza contenente sette involucri in cellophane bianco con all’interno sostanza stupefacente del tipo marijuana e 80 euro suddivisi in banconote di piccolo taglio. La successiva perquisizione domiciliare ha permesso il rinvenimento di un ulteriore involucro di marijuana per un peso complessivo pari a 11.29 grammi. Gli agenti, quindi, hanno proceduto con l’arresto in flagranza del soggetto, tra l’altro già noto sia nell’ambito degli ambienti degli stupefacenti sia per aver commesso reati contro la persona. Questa mattina il giovane è stato processato per direttissima: al termine della seduta il giudice ha convalidato l’arresto disponendo nei suoi confronti il divieto di dimora in provincia di Mantova.
Gli altri stranieri fermati sono invece risultati in regola sul territorio nazionale.
Ulteriori attività investigative sono tuttora in atto da parte della Squadra Mobile al fine di identificare, anche dalla visione delle telecamere installate in zona, contatti e frequentazioni dei due criminali arrestati.