VIADANA – Il 17enne accusato del femminicidio della 42enne Maria Campai resta in carcere. Questa mattina a Brescia si è tenuto l’interrogatorio di garanzia per la convalida dell’arresto del minorenne, durato circa un’ora e mezzo, in seguito al quale la Procura dei minori di Brescia ha disposto che il ragazzo dovrà restare in carcere.
Alla presenza del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica per i minorenni di Brescia, infatti, il Giudice per le Indagini Preliminari Laura D’Urbino ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare della custodia in carcere presso l’Istituto di Pena Minorile “C. Beccaria” di Milano. Il Giudice, dopo aver ascoltato la versione dei fatti resa dal giovane, che ha risposto alle domande, ha confermato le ipotesi accusatorie di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e l’occultamento di cadavere.
Il ragazzo, che indossava occhiali e un maglione scuro, è stato tradotto dal carcere minorile Beccaria di Milano a bordo di un’auto dei carabinieri. In aula erano presenti i genitori come prevede la legge in questi casi, i quali in una pausa dell’udienza hanno potuto scambiare un saluto con il figlio.
All’uscita dal Tribunale uno degli avvocati difensori del giovane residente a Viadana, Paolo Antonini, ha commentato con queste parole riportate dal Tg24 di Sky News: “adesso la valutazione di quanto dichiarato spetta al giudice. Abbiamo valutato di non rilasciare dichiarazioni a tutela del minorenne, sufficientemente massacrato dal circuito mediatico in cui è finito”.
Questa mattina, intanto, i Ris di Parma hanno effettuato un sopralluogo nel garage dove sarebbe avvenuto il delitto. Restano ancora molti i lati oscuri da chiarire nella vicenda, a cominciare dalla sparizione dello smartphone di Maria Campai e dall’ultimo messaggio ricevuto dalla sorella, elementi che potrebbero fornire molte indicazioni utili agli inquirenti.