Coprifuoco e scuola: Regioni sul piede di guerra contro il Governo

Regioni sul piede di guerra il giorno dopo l’approvazione del decreto sulle riaperture: scuola e coprifuoco i due nodi principali. Quanto avvenuto sulla scuola ”è un precedente molto grave” e ”si è incrinata la reale collaborazione tra Stato e Regioni”, ha detto a Radio KissKiss il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. ”Sulla scuola c’è un problema politico istituzionale importante, e cioè aver cambiato in Cdm un accordo politico tra istituzioni, siglato con la Conferenza delle Regioni, con i Comuni tramite l’Anci e con le Province tramite l’Upi”, ha aggiunto.
Accordo che prevedeva ”una scuola che aveva un range di presenza da 60 al 100% e questo non per una scelta politica dei territorio, ma per dei limiti fisici perché servirebbero dai 15mila ai 20mila autobus in più per fare il 100% della scuola”.
Le Regioni si ritroveranno nel pomeriggio per valutare il decreto. C’è anche la questione del coprifuoco. “Abbiamo proposto all’unanimità un miglioramento della bozza del decreto, con la richiesta dello spostamento del coprifuoco dalle 22 alle 23. Pensiamo ai ristoranti, andando a cena fuori nei locali consentiti dovremmo andare via alle 21,30, non penso che rappresenti un serio rischio spostarlo di un’ora”, ha detto Fedriga