Corneliani: il Mise valuterà se ci sono le condizioni per erogare i 10 milioni ma il Fondo chiede la liquidazione

Corneliani: il Mise valuterà se ci sono le condizioni per erogare i 10 milioni ma il Fondo chiede la liquidazione

MANTOVA – Il Ministero dello Sviluppo economico si prenderà qualche giorno per valutare se ci sono i requisiti affinché possano venir erogati alla Corneliani i 10 milioni di euro. E’ quanto emerso oggi durante il vertice a Roma, tenutosi presso lo stesso Mise, che ha visto al tavolo il ministro Giancarlo Giorgetti, il capo di gabinetto del Ministero Paolo Visca, la proprietà, il commissario Gasparini, Invitalia, i sindacati e il sindaco di Mantova Mattia Palazzi.
La valutazione di Giorgetti è ovviamente obbligata: ci devono essere le condizioni affinchè i 10 milioni non si traducano in aiuti di Stato perchè in quel caso si andrebbe contro a un’infrazione europea, nonchè per verificare che la Corneliani possa rientrare tra quelle aziende in crisi, per le quali il Decreto Rilancio comma 1 art. 43 e relativo decreto attuativo, prevede la  disponibilità di un finanziamento fino a dieci milioni di euro.
Grande disponibilità è stata comunque dimostrata dal ministro Giorgetti, che ha tra l’altro partecipato personalmente all’incontro, cosa che non era mai accaduta con l’ex ministro Patuanelli. Certo anche per rientrare tra le aziende per le quali il Decreto Rilancio prevede la disponibilità del finanziamento ci devono essere una serie di condizioni tra cui la garanzia della continuità aziendale.

E qui arrivano le prime note dolenti perchè il Fondo britannico Investcorp, azionista di maggioranza di Corneliani con l’86% delle quote, rappresentato dall’avvocato Montironi, ha esplicitato che la sua strada prioritaria è quella del concordato liquidatorio e non la richiesta, caldeggiata da sindacati e istituzioni, dell’Amministrazione straordinaria.
La parte minoritaria della proprietà, quella della famiglia Corneliani con il 14% rappresentata al tavolo del Mise da Stefano, la moglie Elisa Corghi, e Cristiano, è invece per salvare l’azienda e i suoi posti di lavoro. Certo, anche il Fondo, di fronte all’annuncio del ministro di aver bisogno di tempo per valutare la situazione, ha fatto capire che rimarrà in stand bye.
Giorgetti ha anche esortato i soci a mettere però liquidità per almeno 3 milioni di euro. Bisognerà quindi vedere quale sarà la decisione sia di Investcorp che dei Corneliani. Gli esperti dicono che, arrivati qui, alla famiglia converrebbe mettere questa cifra in azienda piuttosto che in un arbitrato internazionale, ma queste sono ovviamente solo valutazioni esterne.
I sindacati, al termine, parlano di incontro interlocutorio ma positivo. “Abbiamo ribadito come vada assolutamente evitata la liquidazione – dichiara il segretario territoriale della Femca Cisl Gianni Ardemagni – ribadendo che ci sono altre strade che possono salvaguardare l’occupazione. Siamo fiduciosi anche perchè il ministro Giorgetti ha sottolineato che, se oggi eravamo al Mise, era perchè l’azienda ha un Dna solido e pensa che possa avere in futuro. Per questo si è impegnato a studiare le possibili strade per permettere l’erogazione delle risorse e evitare scelte liquidatorie”.
“Strada ancora tutta in salita, ma l’approccio del ministro Giorgetti è quello corretto e ci siamo trovati in sintonia, serve scollinare la fase pandemica e per riuscirci vanno sbloccati subito i dieci milioni – sottolinea invece il sindaco Mattia Palazzi – Ha comunicato che ci lavora personalmente entro un paio di settimane e ha compreso perfettamente che da questa soluzione, ad oggi, passa il salvataggio di 500 posti di lavoro solo a Mantova”.
Una volta che il Mise avrà valutato la situazione il tavolo sarà riconvocato.
Durante il vertice il presidio con un centinaio di lavoratori Corneliani si è spostato a Roma davanti al Mise .

 

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