Coronavirus: da Mantova 694 denunce d’infortunio all’Inail

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MANTOVA – Sono 694 le denunce di infortuni da Coronavirus (da gennaio al 31 di maggio) di 1 cui con esito mortale, segnalate a Mantova. Il Covid 19 infatti rientra nelle malattie professionali/infortuni sul lavoro. Quelle arrivate a Mantova rappresentano il 4,2% di quelle pervenute all’Inail.

In particolare, il dato registrato degli infortuni con esito moratale mostra la seguente situazione:

– 47.022 denunce di infortunio a seguito di COVID-19 segnalate all’ Inail (il 23% delle denunce di infortunio pervenute da inizio anno), concentrate soprattutto nel mese di marzo (53,2%) e di aprile (38%); il 7,2% sono denunce afferenti al mese di maggio. I casi in più rispetto al monitoraggio effettuato alla data del 15 maggio sono 3.623;

– per il 71,7% i contagiati sono donne, il 28,3% uomini;

– l’età media è di 47 anni per entrambi i sessi; l’età mediana (quella che ripartisce la platea – ordinata secondo l’età – in due gruppi ugualmente numerosi) è 48 anni (62 anni quella riportata dall’Istituto Superiore della Sanità per i contagiati nazionali);

– il dettaglio per classe di età mostra come il 43,5% del totale delle denunce riguardi la classe 50-64 anni. Seguono le fasce 35-49 anni (37,0%), 18-34 anni (17,4%) e over 64 anni (2,1%);

– l’analisi territoriale evidenzia con il 35,5% in Lombardia con 16.700 di cui esito mortale e il dato nazionale è 47022 con 208 morti;

Analizzando il fenomeno sulla base delle professioni coinvolte, emerge che la categoria dei tecnici della salute risulta quella più coinvolta da contagi, con il 41,3% delle denunce (più di tre casi su quattro sono donne), circa l’84% delle quali relative a infermieri. Seguono gli operatori socio-sanitari con il 21,5% (l’81,5% sono donne), i medici con l’11,0%, gli operatori socio-assistenziali con l’8,3% e il personale non qualificato nei servizi sanitari (ausiliario, portantino, barelliere) con il 4,8%. Il restante personale coinvolto riguarda impiegati amministrativi (2,6%), addetti ai servizi di pulizia (1,8%) e dirigenti sanitari (1,1%).

Rispetto alle attività produttive, secondo il codice Ateco, il settore della sanità e assistenza sociale (ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili…) registra il 72,5% delle denunce; seguito dall’amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità e amministratori regionali, provinciali e comunali) con il 9,1%; dal noleggio e servizi di supporto (servizi di vigilanza, di pulizia, call center,…) con il 4,2%; dal settore manifatturiero (addetti alla lavorazione di prodotti chimici, farmaceutici, stampa, industria alimentare) e dalle attività dei servizi di alloggio e di ristorazione, entrambi con il 2,6%.

Infine, in base alle denunce per Provincia emerge la seguente ripartizione della percentuale di denuce: Bergamo: 13,5%; Brescia: 15,5%; Comi: 4,3%; Cremona: 7,3%; Lecco: 3,6%; Lodi: 2,3%; Mantova: 4,2%; Milano: 30,4%; Monza-Brianza: 5,7%; Pavia: 6,2%; Sondrio: 1,9%; Varese: 5,1%.