Coronavirus, stato di agitazione nelle fabbriche. L’UGL: «La salute prima di tutto»

in foto: stabilimento Iveco

SUZZARA – Unitamente a Fim, Fiom e Uilm, anche Ugl Metalmeccanici conferma lo stato di agitazione in tutta la provincia di Mantova per la giornata di oggi, mercoledì 25 marzo.

«Siamo sconcertati dalla posizione ambigua del Governo che dopo ben otto Decreti continua a lasciare la possibilità di decidere alle aziende se chiudere o meno, dando delle indicazioni insufficienti. È un provvedimento tardivo anche l’ultimo Decreto». Così il Segretario provinciale Ugl dei  Metalmeccanici, Umberto Colella, che esprime tutta la sua contrarietà e la sua disapprovazione.

«Il fattore tempo è vitale, non possiamo continuare ad aspettare»: questa la dichiarazione anche del Segretario nazionale Ugl di categoria Antonio Spera.

Le prossime due settimane sono state dichiarate in “codice rosso” e gli esperti prevedono il picco dei contagi fino alla fine di marzo.

«Crediamo – continua Colella – sia necessario uno stop totale di tutte le fabbriche se si vuole prevenire il fenomeno del contagio. Ci sentiamo in dovere di tutelare la salute dei lavoratori e delle loro famiglie. E se il Governo non è capace di farlo, lo facciamo noi.

Anche in altre aziende del Mantovano come la Belleli, la Marcegaglia e la Zanotti di Pegognaga si è riscontrata una certa reticenza, ma speriamo che prevalga il buonsenso. Mancano soprattutto i dispositivi di sicurezza come mascherine, guanti e indumenti: è impossibile lavorare così. Sarà ancora un periodo lungo da gestire, per questo motivo dobbiamo mettere in campo tutte le energie possibili ed immaginabili. Abbiamo bisogno – conclude il portavoce provinciale dell’UGL – di ritrovare il senso di comunità e di forza per stare vicino, seppur a debita distanza, l’uno con l’altro».