ALTO MANTOVANO – Più che raddoppiato a luglio di quest’anno rispetto al 2021. Gli aumenti esponenziali del costo dell’energia preoccupano il Consorzio di bonifica Garda Chiese che, nei territori collinari dell’Alto Mantovano e in alcune aree del Medio Mantovano (tra Rodigo e Goito) utilizza l’energia elettrica per pompare l’acqua, prelevata essenzialmente dal Mincio e dai pozzi e poi messa in rete già in pressione.
Gli incrementi di costo sono stati oggetto di un incontro, questa mattina a Castellaro Lagusello, che ha coinvolto tutti i consiglieri del Consorzio, i sindaci dei Comuni interessati, le associazioni di categoria del mondo agricolo (presenti il presidente e il direttore di Coldiretti, Paolo Carra ed Erminia Comencini, e il direttore di Confagricoltura, Daniele Sfulcini e rappresentanti del mondo agricolo bresciano), i parlamentari Andrea Dara e Anna Lisa Baroni (collegata da remoto) e le consigliere regionali Antonella Forattini e Alessandra Cappellari.
Obiettivo dell’appuntamento, voluto dal presidente del consorzio, Gianluigi Zani, è fare squadra per cercare di trovare una soluzione condivisa. “A luglio – ha spiegato Zani – la situazione è esplosa. Ritengo giusto, quindi, che il territorio si rivolga unito alla Regione Lombardia per chiedere che ci aiuti ad abbattere i costi. Mi auguro che si trovino gli strumenti adeguati, perché questo verde rigoglioso della collina, che ha un valore anche dal punto di vista turistico e paesaggistico, è pagato soltanto dall’agricoltura”.
I costi energetici sono aumentati nonostante i consumi non drastici in termini di kilowattora. “I consumi – ha precisato il direttore generale del consorzio, Paolo Magri – sono stati nella media, anche grazie alla gestione parsimoniosa degli impianti, ma è più che raddoppiato il prezzo dell’energia”. Possibile risparmiare di più? “I nostri impianti negli anni hanno migliorato moltissimo l’efficienza. Questo è un territorio che irriga con pochissima acqua, ma nonostante questi miglioramenti serve ancora molta energia per portare l’acqua in alto. L’energia servirà sempre”.
Il vero problema è che l’emergenza potrebbe non finire: le previsioni per agosto e settembre non indicano prezzi in discesa, tutt’altro. E anche nel 2023 il problema potrebbe ripresentarsi. All’incontro ha partecipato anche Alessandro Folli, presidente di Anbi Lombardia, che ha chiesto la solidarietà di tutti e ha esortato la classe politica a intervenire in fretta.
L’emergenza sarà oggetto di una lettera che il Consorzio di Bonifica Garda Chiese inoltrerà nei prossimi giorni alla Regione