MANTOVA – Covid e influenza sono tornati a rialzare la testa e anche nei Pronto soccorso degli ospedali mantovani stanno aumentando gli accessi.
Solo per quanto riguarda il covid, i pazienti positivi ricoverati nei diversi presidi di Asst sono 30 al giorno, non tutte sono situazioni gravi, fanno sapere dal Poma, ma spesso si decide per il ricovero perchè si tratta di anziani o pazienti con altre patologie serie.
Ospedali in affanno, quindi, anche sul territorio mantovano anche per il raddoppio in una settimana dei casi di influenza. Nonostante ciò le azioni messe in campo, al momento rendono ancora gestibile la situazione.
Le raccomandazioni dei medici sono sempre le stesse: le vaccinazioni, per chi non le ha ancora fatte. Poi se si hanno dei sintomi come tosse, raffreddore o febbre evitare i contatti con gli altri e indossare la mascherina in modo da non diffondere ulteriormente i virus.
In Lombardia
“Nell’ultima settimana più di 150.000 lombardi sono stati colpiti da sindrome influenzale rilevata dai ‘medici sentinella’ distribuiti sul territorio regionale. Purtroppo, in questo periodo di festività, i numeri sono destinati a salire e ci aspettiamo il picco proprio nelle settimane fino al 6 gennaio. Per questo motivo e per arginare l’affollamento nei Pronto Soccorso a cui stiamo assistendo in questi giorni, abbiamo deciso di sospendere in via precauzionale i ricoveri dal domicilio alle strutture che effettuano terapie riabilitative”.
Lo comunica l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso, al termine di una riunione con tutti i Direttori generali delle strutture ospedaliere lombarde.
“Si tratta – spiega l’assessore Bertolaso – di circa 7.000 posti letto che potranno essere dedicati a tutti quei pazienti ricoverati nei reparti di Medicina degli ospedali che non necessitano più di cure ospedaliere, ma che non possono ancora rientrare a casa, proprio perché hanno bisogno di riabilitazione. Liberando i letti in ospedale potremmo quindi velocizzare il ricovero in reparto dei pazienti che arrivano in Pronto Soccorso e limitare le lunghe attese”.
“Certo – chiosa l’assessore – se i cittadini avessero risposto ai nostri continui appelli alla vaccinazione, avremmo limitato al massimo questa situazione. Se pensiamo che nel giro di due settimane i casi di influenza sono passati da 70.000 a 150.000 e che circa il 70% di questi si reca nei Pronto Soccorso in assenza di filtro sul territorio, capiamo bene che l’immunità sul territorio sia insufficiente e che i virus trovino terreno fertile”.