Covid, false autocertificazioni per ottenere fondi statali: scoperte 11 situazioni irregolari per un valore di 160mila euro

MANTOVA – False autocertificazioni per ottenere finanziamenti  dichiarando che l’azienda o l’attività commerciale  è  stata danneggiata dall’emergenza sanitaria: le Fiamme Gialle hanno controllato 23 soggetti che hanno complessivamente percepito finanziamenti garantiti dalla Stato per oltre 420mila  euro. Tra essi sono stati individuate 11 situazioni irregolari (per un valore che si ritiene indebitamente erogato di quasi 160.000 euro di finanziamenti), in conseguenza delle quali i responsabili sono stati segnalati per la revoca della garanzia pubblica e, in alcuni casi, anche denunciati all’Autorità Giudiziaria.
Un caso in particolare ha portato all’attenzione la Guardia di Finanza, si tratta di una professionista, revisore dei conti e residente in provincia di Mantova, verso la quale è stato attuato un sequestro preventivo, finalizzato alla successiva confisca, per un importo di 25.000 euro.   Le indagini hanno consentito di appurare, in ipotesi accusatoria, che la professionista in questione, al fine di ottenere indebitamente una garanzia da parte del “Fondo di Garanzia per le P.M.I.” (prevista dal Decreto Legge n. 23/2020, c.d. “decreto liquidità”) e, quindi, un successivo finanziamento da parte di un istituto di credito, ha predisposto false autocertificazioni riferite anche ad una dichiarazione fiscale, mai presentata all’Agenzia delle Entrate, contenente dati reddituali fittizi. In particolare, dalle indagini svolte dalle fiamme gialle mantovane è emerso che l’attività svolta dalla professionista non era stata in alcun modo danneggiata dall’emergenza epidemiologica, in quanto i compensi percepiti nei primi nove mesi del 2020 erano in linea con quelli dell’anno 2019 e, addirittura, superiori a quelli del 2018. Sulla base della falsa documentazione presentata, l’Istituto di Credito interessato ha erogato la somma di 25mila euro.
La professionista, pertanto, è stata denunciata alla Procura della Repubblica in relazione al reato previsto dall’art. 316 ter c.p. («indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato»). In data 2 aprile, come detto, su richiesta della predetta Procura della Repubblica, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Mantova ha disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla successiva confisca, delle somme di denaro e dei beni di proprietà nella disponibilità del professionista. In relazione a tale provvedimento, è stato eseguito il sequestro preventivo di disponibilità bancarie per complessivi 15mila euro circa e di una porzione di unità immobile (pari ad 1/7) dalla stessa posseduta del valore di circa 10mila euro beni che equivalgono al profitto del reato ipotizzato.