Covid, oggi un nuovo ricovero. Sono una ventina negli ultimi giorni. “Importante aumentare le sacche di plasma iperimmune”

MANTOVA – Un nuovo ricovero per Covid anche oggi all’ospedale Carlo Poma di Mantova. E con questo sono una ventina negli ultimi giorni le persone risultate positive e che si è dovuto ospedalizzare a causa di sintomi piuttosto severi della malattia, in particolare dovuti a polmoniti interstiziali e altre forme di polmonite.
Quattro quelli che hanno dovuto ricorrere alla terapia intensiva.
Dunque anche a Mantova si assiste a un ritorno dei ricoveri da Covid così come sta accadendo in molte altre parti del Paese.
Tra i ricoverati di Mantova ci sarebbero persone rientrare da soggiorni in Paesi stranieri, una di queste è finita in terapia intensiva, ma anche pazienti che sono stati a contatto con parenti e amici rientrati dall’estero. Non mancano comunque anche i casi di chi si è ammalato senza spostarsi da Mantova ma unicamente venendo in contatto con persone positive.
Per alcuni di questi malati si è ricorso al plasma iperimmune e, anche in questi ultimi casi, pare che la terapia abbia avuto i suoi effetti positivi con un netto miglioramento delle condizioni del pazienti.
Al Carlo Poma al momento ci sono una novantina di sacche di plasma. Erano cento solo poche settimane fa ma alcune si sono dovute appunto utilizzare in loco, altre sono state inviate ad altri ospedali che ne hanno fatto richiesta.
E’ importante aumentare il numero delle sacche ed ecco perchè dal Poma continuano a rilanciare l’appello affinchè chi è guarito dopo essere stato contagiato da Covid vada a donare il plasma.
Anche dall’Avis infatti sottolineano: “E’ importante aumentare la capacità di raccolta del plasma iperimmune così da sostenere e curare sempre più i nuovi pazienti affetti da Covid-19. È l’obiettivo dell’Unione Europea che ha deciso concedere sovvenzioni ai servizi pubblici e alle Ong che si occupano di raccolta sangue per l’acquisto di attrezzature destinate alla plasmaferesi. Il progetto rientra nell’ambito dell’ESI (l’Emergency Support Instrument), il programma avviato dall’Ue proprio per aiutare i Paesi membri più colpiti dalla pandemia. Sono oltre 200 i servizi coinvolti in un piano di azione che, soprattutto in vista di una sempre più possibile recrudescenza autunnale del virus e dei dati in rialzo relativi ai contagi, potrebbe risultare strategico. Grazie ai finanziamenti messi a disposizione, possiamo compiere un ulteriore passo avanti nella raccolta di plasma, per questo invito tutte le parti interessate ad avvalersene. Continueremo a esaminare tutte le opzioni possibili per sostenere lo sviluppo di trattamenti sicuri ed efficaci contro il virus che siano accessibili e possano fornire protezione a tutti i cittadini. Questo continuerà ad essere il nostro obiettivo principale nelle settimane e nei mesi futuri”.