Covid, scuole: il rapporto Iss che ha portato il Cts a chiedere la stretta

Covid, ecco i dati del rapporto Iss per cui il Cts chiede la stretta sulle scuole

Il Cts insiste perchè le scuole in zona rossa chiudano tutte e questo alla luce dei dati
del rapporto dell’Istituto superiore di sanità (Iss) intitolato “Focus età evolutiva”, che ha monitorato l’andamento dei contagi nella fascia di popolazione più giovane tra il 24 agosto scorso e il 24 febbraio.
Il rapporto dell’Iss, come racconta il Corriere della Sera, avrebbe evidenziato un boom di contagi tra i ragazzi sarebbe riconducibile allo scorso novembre. E sarebbe il motivo che ha portato alla chiusura delle superiori proseguita fino a oltre le vacanze di Natale. Dall’8 febbraio, però, cioè a circa una settimana dalla riapertura, nella fascia tra i 10 e i 19 anni si è registrata una maggiore incidenza ogni 100 mila abitanti, in parte  dovuta anche a calo dei casi tra gli anziani come effetto delle vaccinazioni. E questo aumento, per la fascia d’età tra i 0 e i 9 anni si nota già dall’11 gennaio, cioè dalla riapertura delle elementari dopo le festività.
Certo, tra i più giovani i casi di Covid-19 solitamente non sono gravi e per la maggior parte si tratta di asintomatici o paucisintomatici. ma questo non significa che bambini e ragazzi poi non possano portare l’infezione a casa e contagiare i genitori o i nonni.
I decessi nella popolazione sotto i 20 anni riferibili al Covid, tra settembre e gennaio, sono stati 14: a novembre in ospedale c’erano 1.006 bambini e ragazzi (0-19 anni), oggi 470, di cui 21 in terapia intensiva (a novembre erano 53). Ma secondo gli esperti del Cts più si aspetta più il quadro sarà destinato a peggiorare, anche a causa delle varianti. Meglio dunque non indugiare ancora.
Scuole dunque tutte chiuse nelle zone rosse. Nelle zone arancioni potrebbero cambiare i protocolli e dovrebbe valere la regola per la quale nei comuni in cui i contagi superano i 250 su 100 mila abitanti per sette giorni, si applicano le stesse misure restrittive della zona rossa. Su questo punto però le Regioni hanno fatto alcuni rilievi al testo del Dpcm che quindi potrebbe presentare delle novità. Nelle zone gialle invece si continuerà con elementari e medie aperte e superiori in classe al 50 per cento.