Covid, vaccino in farmacia solo per terze dosi. Bassa l’adesione nel mantovano: “rischio di poche prenotazioni e di buttare via il siero”

appresentata dal fatto che i cittadini potranno prenotarsi direttamente in farmacia (e non dal portale Poste

MANTOVA – Le farmacie mantovane avevano risposto alla grande quando dalla Regione era stata chiesta la loro adesione per poter effettuare la vaccinazione anti-Covid. Una settantina sembravano disponibili a effettuare il servizio ma oggi, ultimo giorno utile per poter aderire, solo una ventina hanno confermato la loro disponibilità.
Cos’è successo nel frattempo? A spiegarlo è il presidente provinciale di Federfarma Marco Cavarocchi il quale fa capire come le difficoltà insorte siano più di una. “Innanzitutto aspettavamo dei protocolli per poter eseguire il servizio ma a distanza di due settimane dalla partenza fissata il 20 ottobre, ancora non c’è nulla”.  Ma c’è un problema ancora più grande.
“Dall’11 di ottobre i cittadini potranno prenotare il vaccino direttamente in farmacia, il fatto è che, indipendentemente da quanti si prenoteranno, ai farmacisti dal 20 ottobre arriveranno 100 dosi di siero Moderna (si conserva per 20 giorni in frigoriferi tra i 2 e i 6 gradi) che potranno inoculare però solo come terza dose. Dal momento che ogni fiala di Moderna contiene dieci dosi, e quando una fiala viene aperta deve essere consumata tutta altrimenti bisogna buttare via il vaccino, è logico che o si è nella possibilità di fare almeno dieci inoculazioni, o il vaccino viene buttato via per davvero, cosa inammissibile” continua Cavarocchi.
“Oggi sono davvero pochi coloro che possono fare la terza dose e tra l’altro sono rimasti aperti quasi tutti gli hub. La terza dose come è noto viene fatta non prima di sei mesi dalla seconda e quindi rischiamo davvero di non avere prenotazioni sufficienti per utilizzare un’intera fiala. Oltretutto dovremmo fare 100 dosi in 20 giorni perchè poi il vaccino scade. Attendiamo dunque di capire come la Regione deciderà di affrontare e gestire queste criticità. E’ facile che, una volta risolte, molte farmacie tornino a dare la propria disponibilità per inoculare il vaccino anti-Covid” dichiara il presidente Federfarma.
E per l’antinfluenzale, che quest’anno pare si possa fare anche in farmacia?
“Anche in questo caso attendiamo i protocolli. Al momento non sappiamo nulla ad esempio della quota di vaccinazioni da fare riservate al Sistema sanitario nazionale” conclude Cavarocchi.