CRED estivi, regna l’incertezza. Caprini e Pavesi: “La Regione dia indicazioni”

MANTOVA – L’estate è alle porte e come tutti sanno, non sarà un’estate normale. Cambieranno le abitudine estive per gli adulti, ma probabilmente anche per i più piccoli, abituati a frequentare CRED estivi, centri parrocchiali.

Il Comune di Mantova attende risposte da Regione Lombardia e lancia un appello con gli assessori Caprini e Pavesi. “Le linee guida del governo, della ministra Bonetti, sono un utile e necessario strumento di lavoro” ma per partire davvero con i Cred dal 15 giugno mancano tutta una serie di indicazioni operative che stiamo attendendo da Regione Lombardia, i centri estivi sono infatti normati da una specifica legge regionale che stabilisce una serie di criteri e requisiti di accreditamento. Chiediamo alla Regione di darci risposte velocemente perché anche in questo caso la tempestività fa la differenza. La Regione Veneto ad esempio si sta già muovendo”.

“Ad oggi nessun chiarimento – conferma Caprini -. Abbiamo sollecitato ripetutamente ATS e attendiamo una convocazione urgente perché sono poi i Piani di Zona ad avere competenza per l’autorizzazione al funzionamento dei CRED, che sono normati come “Unità di offerta sociale. Servono indicazioni operative regionali, per dare una risposta omogenea sul territorio ed evitare che ciascun comune faccia a modo suo”.

Intanto l’assessorato all’Istruzione coordinato da Marianna Pavesi ha già avviato da tempo una interlocuzione con i tradizionali gestori dei centri estivi, cooperative sociali, istituti, centri sportivi, ecc. Per dare una dimensione di questo fenomeno, ogni anno vengono attivati per il periodo estivo CRED per la fascia 3-6 anni per 6 settimane con una capienza media di 200 bambini a settimana.

GLI SPAZI: “Dove si possono organizzare i centri estivi? – s’interroga l’assessore Pavesi -. Con i numeri consentiti, che prevedono gruppi con un rapporto di 5 bambini per educatore che non entrino  in contatto tra di loro, occorrerà individuare molti più spazi ove svolgere le attività, perché siano garantite idonee condizioni di sicurezza e prevenzione del contagio, ma gli spazi devono essere a norma per la sicurezza, ci devono essere servizi igienici adeguati,  bene prevedere le attività all’aperto ma in caso di maltempo ci deve essere una soluzione al coperto, la sanificazione dei bagni e degli ambienti dovrà essere continua”.

I TEMPI: “Nel grande clima di incertezza normativa – prosegue la Pavesi – se non si risolvono in fretta questi aspetti non saremo pronti per partire in tempo. E non possiamo permettercelo, non possiamo pensare di abbandonare le famiglie a se stesse, ora che le attività lavorative hanno ripreso a pieno ritmo occorre rispondere anche alle esigenze di conciliazione delle famiglie e al diritto al gioco e alla socialità dei nostri bambini. È una priorità poter dare risposte ai bisogni delle famiglie e alle esigenze di stare con i coetanei per i bambini e le bambine”.

SICUREZZA SANITARIA: “Dobbiamo e vogliamo garantire alle famiglie la tranquillità e la serenità per poter affidare i propri bimbi in totale sicurezza agli educatori che gestiranno i nostri CRED” afferma l’Assessore Caprini “Occorre attivare con ATS un protocollo per effettuare test sierologici e tamponi a tutti gli operatori che gestiranno i centri estivi, deve essere il sistema sanitario regionale a fare questo passaggio perché non possiamo pensare di farlo pagare alle famiglie, ma al tempo stesso dobbiamo garantire la sicurezza sanitaria e ridurre al minimo i rischi di contagio”.

I COSTI: “Abbiamo avviato il confronto e la coprogettazione anche con le realtà della cooperazione sociale che da anni sul territorio gestiscono in affidamento dai comuni attività socio-educative” spiega l’Assessore Caprini “Va ragionato se e come si possono convertire risorse dei bilanci comunali destinate a quei servizi oggi sospesi, attinenti al mondo dell’infanzia e adolescenza, se si possono utilizzare senza dover rifare gare e appalti, per re-investirle sui CRED. Questa procedura potrebbe semplificare l’iter amministrativo”.

Tema fondamentale saranno i costi di gestione, destinati almeno a triplicare solo per la spesa del personale. E ancora: igienizzazione dei bagni, la sanificazione quotidiana di tutti gli ambienti e dei giochi utilizzati, i dispositivi di protezione (mascherine, gel disinfettante) per tutti gli operatori e i bambini. Chi copre questi costi? Impensabile che i bilanci dei Comuni, già messi a dura prova, possano attingere a risorse straordinarie. Le famiglie potranno utilizzare il bonus baby-sitter? Come funzionerà e da quando? Lo stato ha già allocato delle risorse dedicate per sostenere i progetti dei comuni con i gestori? Come funzionerà e quando saranno disponibili queste risorse?

DIFFICOLTA’ ANCHE PER I GREST PARROCCHIALI .Gli assessori Caprini e Sortino hanno incontrato nei giorni scorsi i referenti della Pastorale Giovanile per raccordarsi e condividere obiettivi e soluzioni. Ma anche gli oratori attendono indicazioni dalle diocesi e da Regione Lombardia.

Difficoltà anche per i gruppi scout. Ad oggi non sono state indicazioni precise. Molti gruppi si sono attrezzati e hanno proseguito le loro attività facendo affidamento sulla tecnologia, con incontri sulla piattaforma Zoom.