Criminalità: Milano e Roma province meno sicure. Mantova 73ª: tante truffe informatiche

Foto di repertorio

Le grandi metropoli turistiche Milano, Roma e Firenze si confermano anche quest’anno le peggiori nell’Indice della Criminalità 2024 del Sole 24 Ore, la graduatoria su base provinciale che ogni anno permette di scoprire quali sono le province meno sicure. Anche la top 10 è popolata da grandi città e mete turistiche. A livello nazionale le denunce sono in aumento per la prima volta dal 2013, con una crescita del 3,8% rispetto al 2022, con particolare aumento dei reati violenti: omicidi, percosse, lesioni e rapine.

LA PROVINCIA DI MANTOVA 73ª NELL’INDICE GENERALE, MA PIÙ IN ALTO PER VIOLENZE SESSUALI, FURTI E RAPINE. NELLA TOP TEN PER TRUFFE INFORMATICHE

In questa particolare classifica Mantova si piazza al 73° posto con 2.912,7 denunce ogni 100mila abitanti. La nostra provincia è 87ª per quanto concerne gli omicidi volontari, ma risale al 57° e 62° posto negli omicidi preterintenzionali e colposi, arrivando al 35° posto per i tentati omicidi (8 in totale le denunce). Peggio va, secondo la classifica del Sole, per quanto riguarda reati come le violenze sessuali (49 denunce, 32° posto), i furti (quasi 4.600, 60° posto tra le province italiane) e le rapine (105, 52° posto). Ma se gli indicatori restano abbastanza inferiori in quasi tutte le tipologie di reato, rispetto alla media italiana, Mantova si piazza nella top 10 per quanto riguarda le truffe informatiche (390 denunce, 6° posto generale). Le denunce totali, comunque, sono sostanzialmente in linea con l’anno precedente (registrando +43 unità).

IL QUADRO GENERALE

Milano si conferma la città con il maggior numero di reati denunciati nel 2023, con oltre 7mila segnalazioni ogni 100mila abitanti nel 2023. Nel capoluogo lombardo, da anni in cima a questa classifica, le denunce sono in crescita del 4,9% rispetto al periodo pre-pandemia, con record negativi nei furti e nelle rapine. È terza per violenze sessuali e quinta per reati connessi agli stupefacenti. Nel complesso, i reati denunciati nell’area metropolitana sono in lieve aumento: +4,9% rispetto al pre Covid.

Roma registra un incremento delle denunce del 16,7% rispetto al 2019 e del +11% rispetto al 2022, con furti e reati predatori a fare da traino (+ 17% i furti e +24% le rapine in pubblica via), ma anche reati connessi agli stupefacenti.

Firenze torna sul podio della criminalità, trainata da un aumento delle rapine in strada, cresciute del 56% rispetto al 2022. Il fenomeno sembra legato anche al flusso turistico: le grandi città, meta di milioni di visitatori ogni anno, vedono crescere i reati predatori e violenti.

Un’altra novità dell’edizione 2024 è l’analisi dell’incidenza delle città metropolitane sul totale delle denunce. Il 30% dei reati in Italia nel 2023 è stato segnalato proprio nei 14 capoluoghi principali, con Milano e Roma che da sole rappresentano il 15% del totale. La top 10 della classifica è popolata da grandi città e mete turistiche: Firenze (3ª), Rimini (4ª), Torino (5ª), Bologna (6ª), Prato (7ª), Imperia (8ª)e Livorno (10ª). Napoli (12ª), invece, cede il posto a Venezia (9ª) tra le prime dieci province per numero di reati registrati nel 2023. A incidere sul trend delle denunce sono anche le presenze temporanee o turistiche, che tuttavia non rientrano tra i residenti usati come parametro.

In controtendenza rispetto ai grandi centri urbani, le province di Oristano, Potenza e Treviso risultano essere le più sicure d’Italia, posizionandosi in fondo alla classifica. Qui le denunce sono decisamente inferiori, segno di un maggiore controllo del territorio o di una possibile omertà per l’assenza di un’efficace azione dello Stato.