SUZZARA – C’è apprensione, da parte dei sindacati, per il calo produttivo da parte dell’Iveco di Suzzara: una circostanza che ha impedito il rinnovo di 200 lavoratori a termine.
“L’automotive sta attraversando una fase di forte difficoltà, con ripercussioni significative sulla produzione industriale e sulla tenuta occupazionale – si legge in una dichiarazione congiunta di NIDIL Cgil, UILTEMP Uil e FELSA Cisl, le categorie sindacali che tutelano i lavoratori assunti tramite agenzia -. Negli scorsi giorni, la stampa locale ha riportato la notizia relativa alla situazione dell’unità produttiva IVECO – Suzzara, che registra un importante calo produttivo, in linea con le dinamiche generali del settore”.
“I sindacati sono costantemente impegnati a monitorare l’andamento occupazionale del sito, garantire il rispetto degli accordi sulle assunzioni e informare i lavoratori in somministrazione sui loro diritti e sui percorsi di stabilizzazione – proseguono le sigle sindacali -. L’obiettivo unitario è da sempre quello di assicurare continuità occupazionale e consolidamento dei contratti. A tal proposito, grazie ad accordi siglati da Fim, Fiom e Uilm con l’azienda, sono state ottenute 680 stabilizzazioni dal 2021″.
“Tali accordi hanno prodotto risultati occupazionali positivi, pur partendo da un contesto caratterizzato da flessibilità – ricordano le organizzazioni sindacali -. Il lavoro tramite agenzia rappresenta spesso la porta di ingresso nel mondo del lavoro e uno strumento di reinserimento lavorativo. Proprio per questo, ci impegniamo affinché la chiusura dei contratti a termine non diventi l’unica soluzione adottata in caso di crisi. È fondamentale adottare interventi strutturali e promuovere politiche industriali pubbliche in grado di sostenere il settore. Esprimiamo forte preoccupazione per il nuovo assetto annunciato dall’azienda. A breve sarà convocata un’assemblea per informare i lavoratori somministrati sui loro diritti contrattuali, con particolare riferimento alla gestione delle transizioni lavorative tramite le politiche attive previste dal CCNL applicato dalle agenzie per il lavoro. Tutti i soggetti coinvolti sono chiamati a esercitare la propria responsabilità sociale. Per questo motivo, auspichiamo l’apertura di un dialogo con le istituzioni locali, anch’esse preoccupate per le possibili ricadute occupazionali sul territorio”.