MANTOVA – Da oggi il ponte ciclopedonale di Fiera Catena ha un nome: è stato intitolato ad Alexander Langer, politico, saggista, giornalista ambientalista e pacifista italiano.
Questa sera la cerimonia di scoprimento della targa, alla presenza del sindaco di Mantova Mattia Palazzi, assessori e consiglieri comunali e dell’Onorevole Marco Boato, amico e per molti anni collaboratore di Langer.
“Crediamo che sia un bel elemento di richiamo per conoscere questa figura – ha commentato il sindaco Palazzi – abbiamo condiviso e scelto di fare questa iniziativa oggi perchè è l’anniversario dei 30 anni dalla morte di Alexander Langer, credo che sia importante, in questo periodo storico che stiamo vivendo, lasciare dei segni e ricordare una figura che io ho studiato da ragazzino e che mi ha subito colpito perchè ha sempre lavorato su alcuni temi fondamentali come quello della non violenza e della pace e lo ha fatto in modo attivo, impegnato. Una delle cose che mi ha stupito di Langer era la sua capacità di ragionare dentro i contesti internazionali”.
Un uomo nato e cresciuto a Vipiteno, in una famiglia che viveva in Tirolo, ma non odiava gli italiani come la maggior parte dei tirolesi, una famiglia e una persona che ha sempre rivendicato l’essere pacifista ma non astratto, chiese ad esempio l’intervento di pace per il conflitto in Jugoslavia, fece la proposta dei corpi civili di pace europea.
“Noi oggi siamo dentro un tempo dove vediamo nuovi segnali di volenza e di rancore, lo vediamo nel fallimento di 30 anni di mancate politiche di integrazione, c’è la necessità di ricucire fratture nuove che si sono create, e noi crediamo che ricordare l’impegno di un uomo che ha messo insieme pensiero e azione, serve a dirci che abbiamo davanti ancora un grande lavoro da fare”. – conclude Palazzi.
“Abbattere muri, costruire ponti”: questo lo slogan dell’iniziativa che ha visto la partecipazione di Marco Boato, amico e per molti anni collaboratore di Langer “Sono molto contento di essere qui oggi – ha commentato Boato – quando ho raccontato a Valeria Malcontenti Langer, la moglie di Langer, l’idea di Mantova di intitolare a lui un ponte, anche lei ne è stata molto contenta, e sarebbe piaciuta molto ad Alex”.
“Alex ha studiato al liceo Francescano di Bolzano, poi giurisprudenza a Firenze – spiega Boato – erano gli anni di La Pira, di Padre Balducci, di Enzo Mazzi, ha fatto parte del dissenso cattolico ed è sempre stato un non violento, ma ha fatto parte di Lotta Continua e alla fine degli anni ’80 ha cominciato a “costruire un ponte” tra la Germania e l’Italia sulle tematiche ecologiste, è stato lui a “rompere i muri” tra le contrapposizioni linguistiche cercando fin dal liceo di mettere insieme la convivenza interetnica, per questo mi piace questa targa “abbattere i muri e costruire i ponti” perchè questa è stata la caratteristica di tutta la sua vita”.
Secondo Langer era necessario coinvolgere le comunità, non solo le persone “Lui è morto nel 1995 – conclude Boato – nel 2015 Papa Francesco ha pubblicato l’Enciclica “Laudato Si” e in molti passi di questa enciclica tornano molte delle tematiche di Langer, i temi della conversione ecologica, della pace, del debito ecologico, del rapporto con le future generazioni, del rapporto tra giustizia ambientale e giustizia sociale si possono ritrovare nella vita di Langer”.
“Spero che da oggi, tutti quelli che faranno questo ponte si soffermino a leggere la targa e se non lo conoscono ancora vadano a cercare di era questo importante personaggio” – ha concluso il primo cittadino.