MANTOVA – Anche a Mantova ieri pomeriggio, così come sta accadendo in tutto il resto d’Italia, in molti sono scesi in piazza per protestare contro l’affossamento del ddl Zan in Senato. Circa in 200 i partecipanti alla manifestazione organizzata in piazza Martiri dall’Arcigay La Salamandra ma a cui hanno preso parte partiti e numerose associazioni, tra cui Arci Casbah, Cgil, Anpi, Pd, Articolo 3, Agedo, eQual, Potere al Popolo oltre che amministratori locali.
Non è sventolata però alcuna bandiera di partito come era stato richiesto dagli organizzatori ma solo bandiere e striscioni arcobaleno.
E’ stata proprio la presidente dell’Arcigay La Salamandra Valeria Nicoli a ricordare come “l’Italia sia l’unico Paese a non aver ancora dato vita a una legge che tuteli le persone Lgbt+”.
Per il Comune di Mantova è intervenuta l’assessore alla famiglia Chiara Sortino che ha ricordato l’impegno di via Roma a sostegno del ddl Zan.
E’ stato poi Carlo Berini, di Articolo 3, a sottolineare come “a Mantova ogni anno ci siano tra i 700 e gli 800 casi di discriminazione su tutti i fattori di rischio”.
Quasi tutti gli interventi hanno posto l’accento sulla scollatura sempre più importante la politica e la gente sul tema dei diritti civili con l’Italia che tiene al palo su una legge che attesa da 25 anni.