Decreto governativo, sciopero regionale il 25 marzo

MANTOVA – Le rappresentanze lombarde delle principali sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil, proclamano uno sciopero regionale di otto ore per il prossimo 25 marzo, nei comparti comparti metalmeccanici e chimici/tessili/manifatturieri. Questo per protestare contro il decreto del presidente del consiglio, che ha inserito un numero troppo ampio di categorie ritenute essenziali e quindi non contemplate dal fermo delle attività, programmato per contenere la diffusione del coronavirus.

La lista delle fabbriche che non si fermeranno si è allungata su pressione di Confindustria – dice il segretario generale della Cgil Daniele Soffiati -. Tra le altre, vengono ritenute essenziali la fabbricazione di imballaggi in legno, le macchine per l’industria della plastica, la riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature prima ammesse solo per alcune categorie. E ancora: chi ripara gli elettrodomestici e l’ingegneria civile, ambito enorme che arriva fino alle impalcature dei palazzi. Così non va. Non tutto è essenziale. Partono le iniziative di mobilitazione“. “Si ferma l’industria della Lombardia – prosegue Soffiati – Sciopero regionale dei settori chimico/tessile/manifatturiero e metalmeccanico nell’intera giornata di mercoledì 25 Marzo. Non tutto è essenziale. Nella nostra provincia, intanto, è confermato lo stop di una settimana del comparto chimico/tessile/manifatturiero. Continuano le mobilitazioni nelle aziende in cui non è rispettato il protocollo di sicurezza“.
Sono esclusi i lavoratori impegnati in produzioni strettamente collegate all’attività ospedaliera e sanitaria, alle produzioni di macchinari-attrezzature-manutenzioni per le strutture ospedaliere e alle disposizioni di legge.

AGGIUNGI UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here