MANTOVA – Il 27 maggio Elena Scaini sarà davanti alla Corte d’Assise del tribunale di Mantova per rispondere del reato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione nonchè dal rapporto di coniugio e lesioni personali aggravate. La 53enne è reo confessa dell’assassinio del marito, il 51enne Stefano Giaron, ucciso con una coltellata all’addome e rinvenuto cadavere il 9 ottobre scorso in un appartamento di via Mozart, in Valletta Valsecchi. Lo ha deciso il gip Matteo Grimaldi, lo stesso magistrato che ne convalidò il fermo con contestuale provvedimento di custodia cautelare in carcere. Un delitto, secondo quindi il contestat aggravante, commesso non in preda ad un improvviso raptus, come invece paventato dalle primissime ricostruzioni investigative, ma pianificato a sangue freddo in un momento successivo ad una delle tante liti domestiche occorse tra i due coniugi. Già durante il primo interrogatorio infatti la donna aveva motivato l’omicidio con la paura, a fronte dei numerosi dissidi e scontri fisici avuti col coniuge nell’ultimo periodo, e quindi di poter venire ammazzata lei per prima da lui. Anche sulla base di tali dichiarazioni la pista battuta sin dall’inizio era proprio quella connotante un contesto di forte disagio socio-familiare nel quale la coppia viveva ormai da mesi a causa di gravi difficoltà economiche. Marito e moglie erano stati costretti ad abbandonare l’abitazione coniugale per trasferirsi a casa dell’anziana madre della vittima, la 79enne Lina Graziati, quest’ultima trovata dai soccorritori, al momento del rinvenimento del cadavere, ferita e sotto shock e per questo subito ricoverata all’ospedale Carlo Poma.
Se il movente del delitto era stato chiarito dalla stessa Scaini circa invece il ferimento della suocera la 53enne aveva sempre negato ogni tipo di responsabilità addebitando di contro l’episodio violento ad un’aggressione perpetrata giorni prima ai danni della pensionata ma per mano del figlio. Versione questa che non aveva convinto gli inquirenti secondo i quali era stata invece lei a colpirla.
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