MANTOVA – Aveva denunciato il furto della propria auto ma, una volta ritrovata la stessa vettura qualche tempo dopo da parte dei carabinieri, è finito a sua volta nei guai in quanto riconosciuto da un’anziana quale l’autore di una tentata truffa. Alla sbarra è così finito un 55enne operaio residente a Suzzara. I fatti a lui contestati risalgono al 2015. L’uomo dopo aver sporto denuncia per il furto del proprio veicolo da parte di ignoti era finito a sua volta invischiato in una vicenda parallela. A riconoscerlo infatti quale uno dei due sedicenti tecnici del gas autori di una tentata truffa era stata una pensionata di Moglia. La donna dopo aver segnalato alle forze dell’ordine l’episodio da lei sventato, era pure riuscita a descrivere modello e colore dell’auto utilizzata nella circostanza dai truffatori, nonchè, dopo aver visionato alcune foto segnaletiche, a riconoscere anche uno degli stessi. Alla fine il veicolo incriminato è risultato essere quello rubato all’operaio suzzarese mentre lo stesso denunciante uno dei finti tecnici. Nonostante le giustificazioni di facciata l’uomo era dunque stato rinviato a giudizio. L’altro giorno in aula sono stati escussi alcuni testimoni tra cui il titolare dell’officina meccanica di Suzzara nella quale l’autovettura era stata depositata dopo il ritrovamento dei carabinieri. Terminata la seduta il procedimento è stato quindi aggiornato al prossimo 3 dicembre.
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