Depuratore del Garda a Esenta, sindaci e ambientalisti sul piede di guerra

Piccolo e Tiana con il vicesindaco di Castiglione Andrea Dara

CASTIGLIONE – No secco e sostanzialmente unanime da parte del mondo politico e associativo mantovano per quanto riguarda il nuovo progetto del Depuratore del Garda. L’idea originaria prevedeva due distinti impianti di depurazione: uno a Montichiari e l’altro a Gavardo, che avrebbero dovuto scaricare nel Chiese le acque depurate del Lago di Garda. Ma il Prefetto di Brescia ha di fatto bocciato definitivamente nelle scorse settimane il progetto. Ora si parla di un solo impianto a Esenta di Lonato, frazione a pochissima distanza da Castiglione delle Stiviere. Levata di scudi da parte dei sindaci: oltre ovviamente a Castiglione, hanno dichiarato apertamente la loro contrarietà i primi cittadini di Canneto e di Asola. E proprio quest’ultimo, Moreno Romanelli, ha convocato per domani un tavolo con gli altri sindaci della zona.

Tra i più agguerriti per il “no” anche l’attivista per l’ambiente Franco Tiana, che un paio di giorni fa ha manifestato davanti al Comune di Castiglione con Carmine Piccolo, il quale sta facendo un tour a piedi tra i territori per ribadire la contrarietà al progetto. “Abbiamo ribadito la nostra contrarietà al depuratore a Esenta – spiega Tiana – e gli amministratori castiglionesi sono con noi. Da quanto stabilito in cabina di regia al Ministero dell’Ambiente, sembrerebbe che il depuratore debba essere nel territorio di Lonato, più facilmente a Esenta, per scaricare le acque nel Chiese oppure nell’Arnò. Siamo contrari a queste operazioni: sono più di 10 anni che se ne discute, quando la soluzione è quella di potenziare e rimodernare l’impianto di Peschiera. Chi pressa per l’urgenza di questo intervento faraonico da 250 milioni e devastante a livello ambientale, avrebbe dovuto innanzitutto obbligare i comuni gardesani a separare le acque nere da quelle bianche, visto che il depuratore di Peschiera spesso si fa carico delle bianche e delle piovane. Un intervento così devasterebbe un intero territorio, visto che ci sarebbe da far passare tubazioni di dimensioni importanti, andando anche a creare problematiche enormi. E’ ora di finirla – conclude Tiana – di prendere in giro la gente e sperperare il denaro pubblico: la decisione è stata presa dal Ministero senza nemmeno coinvolgere amministratori e politici del territorio”. Domani, oltre all’incontro asolano dei sindaci, ci sarà anche quello degli ambientalisti, che si ritroveranno all’Arci Dallò alle 18.