“Persino Letizia Moratti, il cui operato in Lombardia resta comunque insufficiente, ammette l’incapacità di questo governo regionale di destra – osserva Antonella Forattini (Pd), che domani 3 novembre chiuderà il suo incarico come consigliera regionale per dedicarsi al nuovo percorso alla Camera dei Deputati – E’ emblematico che la mia esperienza in Regione termini nelle stesse ore in cui la vice presidente Letizia Moratti rassegna le dimissioni in contrasto con Fontana e denunciando “lentezze e difficoltà nell’azione di questa Amministrazione, che non risponde più all’interesse dei cittadini lombardi”. Esattamente quello che abbiamo sempre detto noi dall’opposizione. Di certo non si può cantar vittoria perché a rimetterci sono sempre stati i cittadini lombardi, soprattutto (ma non solo) per il caos della gestione della pandemia, ammesso persino da Moratti. Non si può nascondere dietro un dito le inefficienze nella regione più avanzata d’Italia, la cui amministrazione di destra non è certo stata all’altezza. Ora auspico che il Partito Democratico in Lombardia opponga una voce forte e autorevole a queste destre che stanno gettando nel caos la nostra regione”.
“Le dimissioni di Letizia Moratti da vicepresidente della Lombardia nonché assessora alla Sanità/Welfare sono la conferma del fallimento della Giunta Fontana. La Moratti è stata chiamata per salvare la sanità lombarda (così venne giustificata la sua nomina) durante il periodo più drammatico del Covid, alla luce della gestione disastrosa del duo Fontana-Gallera” dichiara Marco Carra, della segreteria regionale Pd.
“Ora, la Moratti lascia per “le lentezze e le difficoltà nell’azione di questa amministrazione”. In buona sostanza, la Moratti dice ciò che noi da anni sosteniamo e cioè che le politiche sanitarie sono state fallimentari.A questo punto, il Pd ed il centrosinistra hanno la possibilità di presentarsi uniti e con un credibile programma alternativo sia alla destra che alla Moratti e che metta al centro il rilancio della sanità pubblica”