Diocesi e mondo del lavoro insieme per un’intelligenza artificiale etica

MANTOVA – Si chiama “patto per l’intelligenza artificiale” è un protocollo d’intesa promosso dal tavolo del bene comune che di fatto sancisce un patto tra Diocesi e mondo del lavoro per governare l’intelligenza artificiale mettendo sempre al centro la persona.
L’accordo è stato firmato questa mattina nel Palazzo Vescovile al termine di un incontro-dibattito tra le realtà socio economiche mantovane. A fare da moderatore il giornalista Luigi Rancilio, social media manager del quotidiano Avvenire ed esperto di intelligenza artificiale e comunicazione.
“Come tavolo per il bene comune della Diocesi di Mantova abbiamo voluto organizzare questo incontro per mettere insieme le realtà del mondo socio economico mantovano per interrogarsi su un tema centrale oggi come quello dell’intelligenza artificiale – spiega il coordinatore del Tavolo per il bene comune Francesco Righi – sicuramente ci son tanti interrogativi etici e morali legati a questo concetto, l’intelligenza artificiale è sicuramente una tecnologia dirompente ha grandissime potenzialità e può trasformare le nostre abitudini e il mondo per come lo conosciamo oggi”.
Aspetti positivi e anche rischi, quindi, quali sono prima che la situazione sfugga di mano i concetti chiave su cui focalizzarsi?
“Sicuramente – prosegue Righi – un’attenzione da avere è quella di far si che la tecnologia ponga comunque al centro l’uomo. La persona deve essere centrale nelle scelte in modo che la tecnologia sia a supporto dell’uomo per il bene comune e perchè possa essere sempre più creatore di reti tra le persone non deve diventare disumanizzante, ma al contrario più umanizzante”.
Più rischi o più benefici?
“Entrambi – conclude Righi – sicuramente ci sono diversi rischi ma anche grandi opportunità la differenza tra cosa vincerà starà proprio nelle scelte umane che possono definire se l’intelligenza artificiale possa trasformare positivamente o negativamente le attuali realtà”. Al termine dell’incontro è stato firmato un protocollo che impegna le diverse realtà in un impegno condiviso con la creazione di un gruppo studio di approfondimento sugli impatti che questa tecnologia può avere sul tessuto socio economico mantovano.

Il gruppo di lavoro è composto da 17 realtà: Diocesi di Mantova, Fondazione UniverMantova, Fondazione Comunità Mantovana, Fondazione Bam, Camera di Commercio, Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confagricoltura, Api Industria, i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Coldiretti, Banca di credito cooperativo di Rivarolo Mantovano e Ucid Mantova.

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