“Poche ore fa la Corte di Cassazione di Roma ha pronunciato la sentenza in merito al disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009. Il rinvio di dicembre aveva già allarmato coloro che seguono da vicino il percorso giudiziario che nel primo e secondo grado ha, indubbiamente, approfondito gli atti e i fatti accaduti quel giorno, prestando
massima attenzione verso le certificazioni di sicurezza dei carri componenti quel convoglio.
Le sentenze dei citati giudizi hanno infine portato alla condanna di diversi responsabili, sia di F.S. sia di aziende esterne di manutenzione, per omicidio plurimo colposo. In pratica sono state accertate gravi omissioni al sistema di sicurezza di quel convoglio“, così l’Organizzazione sindacati autonomi e di base dopo che la Corte di Cassazione ha ribaltato la sentenza della Corte di Appello di Firenze annullando il reato di omicidio colposo, facendo cadere l’aggravante del mancato rispetto delle norme sulla sicurezza e rinviando a un nuovo processo d’appello per disastro ferroviario colposo. “Quindi è stato derubricato il capo di imputazione da omicidio plurimo colposo a disastro colposo. Incredibile che dopo 11 anni dal fatto – continuano – questo Paese non sia ancora riuscito a individuare i responsabili di una strage avvenuta nel centro urbano di una città”.
Un fatto alla luce del quale i sindacati rigettano “l’ipotesi della fatalità, già paventata nelle ore successive all’accaduto. Questo Sindacato resta al fianco degli italiani, delle vittime e dei famigliari della strage di Viareggio nella ricerca della verità accertata nelle aule di giustizia, anche se ci conforta pensare che nessuna sentenza e prescrizione può assolvere l’anima”.