Dislipidemia, se ne parla in un convegno. Al Poma nuovo ambulatorio dedicato

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MANTOVA –  La corretta gestione del rischio cardiovascolare è una assoluta priorità, se si considera che il 25% delle morti nei Paesi occidentali è ascrivibile all’aterosclerosi e il 75% delle malattie cardiovascolari aterosclerotiche è prevenibile. L’ipercolesterolemia è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare e il suo corretto inquadramento risulta fondamentale nella riduzione del rischio in prevenzione primaria quanto secondaria.

Da qui “Dislipidemia in pillole. Cosa sapere per una buona pratica clinica”: un  convegno che si svolgerà il 2 dicembre all’hotel La Favorita di Mantova, dalle 8.30 alle 13.30, mettendo a confronti specialisti ospedalieri e medici di medicina generale.

L’evento, organizzato dalla struttura di Medicina Generale del Carlo Poma, diretta da Mauro Pagani, si propone di diffondere la conoscenza delle attuali possibilità terapeutiche della dislipidemia che, con l’arrivo dei nuovi farmaci a base di anticorpi monoclonali o siRNA contro PCSK9, consentono di raggiungere livelli di colesterolemia inimmaginabili sino ad un decennio fa.

Da luglio 2023, all’ospedale di Mantova, è attivo un ambulatorio dedicato al trattamento della dislipidemia afferente appunto alla Medicina Generale. Obiettivo dell’attività è fornire un corretto inquadramento diagnostico ed eventualmente terapeutico in tutti i soggetti con dislipidemia (alterazione di colesterolo o trigliceridi plasmatici) o alto rischio cardiovascolare. L’ambulatorio è inoltre sede di centro di reclutamento per studi e ricerche cliniche in collaborazione con diversi atenei italiani.

Per quanto spesso si creda che la principale causa di alterazione dei livelli di colesterolo e trigliceridi sia l’alimentazione, in realtà solo il 20% del colesterolo nel circolo sanguigno è di origine alimentare mentre il resto è prodotto dal nostro fegato. Esistono individui che nascono con particolari mutazioni genetiche degli enzimi coinvolti nel metabolismo del colesterolo, per cui il soggetto produce elevatissimi valori di colesterolo.

“Questi soggetti – precisa Andrea d’Amuri, responsabile del nuovo ambulatorio dislipidemie – che si definiscono affetti da ipercolesterolemia familiare, hanno un elevatissimo rischio di subire infarti o ictus in età precoce, prima dei 55 anni negli uomini e 60 nelle donne. Si stima che circa 1 persona ogni 250, indicativamente oltre 1.500 persone nella provincia di Mantova, sia affetta da questa condizione, spesso non riconosciuta”.

Esistono poi soggetti che non mostrano colesterolo particolarmente elevato eppure subiscono infarti o altri eventi cardiovascolari precoci, poiché presentano alti livelli di un particolare fattore lipidico quale la lipoproteina (a). Anche in questo caso la diagnosi precoce può fare la differenza tra sviluppare o meno un evento clinico.

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