MANTOVA – Un percorso di ascolto, discernimento e accompagnamento spirituale rivolto a chi ha vissuto il fallimento di un matrimonio e oggi si trova in una nuova relazione stabile: è questa la proposta della Diocesi di Mantova, che da alcuni anni ha attivato i “Cammini di riconciliazione” per coppie ma anche per singoli. Un’iniziativa, che ha già visto oltre 300 partecipanti, e che risponde all’invito dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia di Papa Francesco, fondata sull’accoglienza, la misericordia e il discernimento personale. Le persone sono accompagnate nel loro percorso da una ventina di sacerdoti e tre coppie di sposi, sotto il coordinamento di don Riccardo Gobbi e del Tavolo diocesano della famiglia e delle fasi della vita.
Un momento di preghiera nella Basilica di Sant’Andrea
Proprio a tutti i partecipanti dei “Cammini di Riconciliazione” è rivolto l’invito per domani, domenica 15 giugno alle ore 20.45, nella Basilica di Sant’Andrea. Qui il vescovo Marco Busca guiderà “l’incontro giubilare”, un momento di riflessione e poi di preghiera davanti ai Sacri Vasi. Sarà un’occasione di incontro, ringraziamento e ascolto reciproco.
A chi si rivolge il percorso
“La Chiesa mantovana desidera essere vicina a tutte quelle persone che, dopo aver celebrato un matrimonio sacramentale, si sono separate o hanno divorziato, e che oggi vivono una seconda unione stabile, a volte sancita da un matrimonio civile ma anche da una convivenza – spiega don Riccardo Gobbi – A queste persone, spesso ancora desiderose di vivere una piena comunione con la Chiesa, viene offerto un accompagnamento attento, rispettoso e personalizzato, che possa aiutarle a maturare la consapevolezza e il desiderio di partecipare di nuovo, anche in modo pieno, alla vita comunitaria e, in certi casi, accedere nuovamente ai sacramenti”.
Il punto di partenza del cammino è il principio – ribadito dal compianto Papa Francesco – che ogni storia va considerata singolarmente, senza applicare rigide regole generali.
“È fondamentale un discernimento pastorale che tenga conto delle situazioni personali, della storia vissuta, del dolore, delle scelte compiute, dei legami familiari e del desiderio sincero di camminare nella fede” prosegue don Gobbi.
Il discernimento, guidato da presbiteri appositamente formati e da coppie di sposi, si sviluppa in un clima di fiducia e ascolto, nel rispetto della coscienza di ciascuno.
Le tappe del percorso
Il cammino prevede un accompagnamento graduale e profondo. Tra i passaggi significativi ci sono:
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la possibilità di approfondire l’eventuale nullità del matrimonio precedente che oggi è meno complessa da ottenere rispetto a quanto accadeva un tempo e ha costi lontanissimi da quelli piuttosto alti del passato. Segue la riflessione sull’impegno preso nel primo matrimonio e sulle responsabilità verso figli ed ex coniuge; quindi l’indicazione di passi di cammino spirituale: preghiera, carità, vita ecclesiale e l’eventuale proposta di un percorso penitenziale, che aiuti a riconoscere la misericordia di Dio e porti a gesti concreti di riconciliazione. Quando possibile, il prete che ha seguito la coppia può proporre la celebrazione del sacramento della riconciliazione, coinvolgendo i partecipanti anche in un cammino eucaristico. L’inserimento nella comunità viene inoltre favorito attraverso momenti di spiritualità familiare e di vita ecclesiale condivisa.
Una Chiesa che accoglie e accompagna
La proposta mantovana intende dunque coniugare verità e misericordia senza rinunciare all’ideale del matrimonio cristiano, ma riconoscendo che anche chi ha vissuto una frattura può trovare accoglienza, comprensione e un cammino di fede rinnovata. I “Cammini di riconciliazione” non sono infatti una scorciatoia, né una “sanatoria”, ma un’autentica esperienza ecclesiale in cui le persone ferite possono sentirsi di nuovo parte di una comunità viva, capace di accompagnare e guarire.