Dodici sommelier olfattivi individueranno a Pegognaga le fonti degli odori molesti

L'assessore all'ambiente Giulia Caramaschi e il vicesindaco Antonio Lui

PEGOGNAGA – Sommelier di odori molesti. Ecco una nuova professione. A Pegognaga ne è richiesta una dozzina. Dopo un corso di specializzazione, saranno assunti per identificare le fonti. Le molestie olfattive é problema annoso. Le pregresse amministrazioni avevano tentato se non di eliminarlo, di ridurne l’entità. Senza esito. «Individuarne l’origine – afferma in conferenza stampa Antonio Lui, vicesindaco, affiancato da Giulia Caramaschi, assessore all’ambiente – non é semplice. Concorrono molti fattori: attività produttiva, stagionalità, direzione e intensità dei venti, automezzi, concimazioni, sensibilità soggettiva. Abbiamo perciò incaricato Osmetec di Pavia, azienda specializzata, di approntare un progetto che contempli non solo parametri oggettivi, ma anche la collaborazione delle aziende potenzialmente inquinanti, oltre che gli organi istituzionali Arpa e Ats». Nel primo step del progetto sono state cointeressate sette aziende, che hanno subito aderito. Il vicesindaco rimarca la volontà dell’amministrazione targata Civici Uniti su un diverso approccio al problema «Non contro le aziende, bensì con la loro condivisione vogliamo trovare la soluzione. Perché non esiste strumento che possa  individuare con certezza assoluta l’unicità della fonte molesta, essendovi sempre un concorso di cause». E’ stato perciò appurato che lo strumento selettivo più idoneo ad individuare con maggior approssimazione la fonte é il naso. Ma a questo punto il sommelier o perito olfattivo ha bisogno di un corso di specializzazione, organizzato da Osmetec. Caramaschi.
«La giunta comunale ha deliberato dal settembre 2019 un investimento di 49mila euro per il progetto-Osmetec. Debitamente informati minoranza consiliare, Assindustria, Api e organizzazioni sindacali». In attesa di selezione e preparazione dei periti olfattivi, è prevedibile che l’indagine parta ad inizio estate per la durata di sei mesi, preceduta da una fase di tre mesi, con pubblicazione di report. I “nasi”, che saranno comunque affiancati da centraline anemo direzionali, si turneranno nelle varie zone di assegnazione.
Un progetto quello di Pegognaga che dimostra alla fine come, ancor oggi, né la tecnologia e tantomeno la robotica siano stati in grado di superare l’olfatto umano che peraltro del regno animale è inferiore a quasi tutte le altre specie.

Riccardo Lonardi