Due madri per la pace: “non importate fra di voi il confiltto mediorientale”

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE – Robi Damelin, israeliana e Layla al-Sheikh, palestinese, sono attiviste del gruppo Parents circle e hanno perso i loro figli sui fronti opposti della guerra infinita in Medio Oriente. Negli ultimi giorni sono state protagoniste nell’Alto Mantovano degli incontri organizzati nell’ambito dell’evento  “Israele e Palestina: la Pace possibile” promosso dal gruppo di Donne in cammino per la Pace di Castiglione delle Stiviere in collaborazione con il Circolo Arci Dallò, Anpi Altomantovano e Movimento Nonviolento di Castiglione delle Stiviere. E sono state queste una serie di occasioni per le due donne per ribadire er spiegare che la pace non solo è possibile, ma è soprattutto necessaria.

“La sala del Supercinema di Castiglione delle Stiviere stracolma di gente e le scuole piene di ragazze e ragazzi preparati e pieni di entusiasmo, per ricevere Robi Damelin e Layla Al Sheikh, con la loro voglia di ascoltare e di confrontarsi: il nostro sogno si avvera! Studenti e  moltissima gente del nostro territorio hanno potuto ascoltare il messaggio di Pace di queste due donne e madri coraggiose” spiega una nota del Gruppo di Castiglione delle Stiviere ‘Donne in cammino per la pace’

“Anche gli enti che hanno patrocinato l’evento ci hanno creduto al primo istante: la Provincia di Mantova, il Comune di Asola, Arci Mantova, Caritas diocesana di Mantova, C.P.O. Altomantovano e Coordinamento Donne SPI-CGIL di Mantova non hanno avuto dubbi: la potenza di un messaggio di riconciliazione portata da due madri di due popoli in conflitto non ha pari. Un messaggio che unisce tutti in un cammino profondo, personale e collettivo, per liberarsi da sentimenti di paura, odio, rancore e vendetta e riconoscersi umani nell’altro con l’ascolto e il racconto” continua la nota che poi riporta alcuni dei pensieri donati da Robi e Laya

“Non sappiamo quando la guerra finirà per volontà dei nostri governanti, è una decisione che non possiamo prendere noi, ma noi non potevamo non fare nulla dopo la morte dei nostri figli.”

“Chiedete ai vostri governanti di non inviare più armi. Vi chiediamo di aiutarci, ma se non potete non importate fra di voi il nostro conflitto: in questo modo non ci aiutate.”

“Non è facile né divertente stare davanti ad una platea a raccontare i nostri sentimenti più profondi, ma è la nostra missione, perché nessuno uccida nel nome dei nostri figli.”

“Che adulti diventeranno i bambini che oggi vivono nella violenza, senza potersi proteggere, senza poter andare a scuola come fate voi?”

“A questi pensieri si aggiungono altre testimonianze e consigli che permettono di riflettere sulla necessità di cambiare paradigma e pensare in termini di Pace e Riconciliazione per uscire dalla spirale devastante della violenza e della guerra. Per chi volesse approfondire e conoscere tutti i progetti del Parents Circle Families Forum, l’organizzazione di cui fanno parte Robi e Layla,  invitiamo a consultare il sito (https://www.theparentscircle.org/). Tra questi, anche quello proposto ad università e scuole “Listening from the hearth” di cui Robi e Layla ci hanno parlato. Un grande ringraziamento va senz’altro al lavoro fatto dagli studenti con i loro insegnanti degli Istituti Superiori G. Falcone di Asola e F. Gonzaga di Castiglione. Ragazze e ragazzi, con le loro domande appropriate e profonde, hanno dimostrato di aver compreso il coraggioso atto praticato da Robi e Layla per riuscire a perdonare e ritrovare l’umanità nel dolore dell’altro. Queste giovani e questi giovani, dimostrando maturità, hanno suscitato speranza nel futuro. Due mattinate indimenticabili. La serata aperta alla cittadinanza così partecipata ha confermato l’esigenza, che già è stata del gruppo, di affrontare in termini diversi la storia di popoli tuttora coinvolti in guerre infinite non volute ma subite per le scelte disumane dei loro governanti” conclude la nota.