Urla, minacce e recriminazioni. L’incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky si è trasformato in un duello durissimo e senza precedenti nello Studio Ovale, luogo simbolo della diplomazia americana che in oltre due secoli di storia ha ospitato i colloqui tra gli inquilini della Casa Bianca e centinaia di leader stranieri.
Sotto lo sguardo attonito di reporter e membri del governo americano,il presidente e il suo vice JD Vance hanno messo all’angolo il leader ucraino che non è riuscito a rispondere a tono, complice anche la mancanza di un interprete, di solito presente in queste occasioni ufficiali. Venti minuti ad altissima tensione che si sono conclusi con la partenza anticipata di Zelensky dalla Casa Bianca, senza una conferenza stampa, senza la firma sull’intesa sulle terre rare e soprattutto senza un accordo che possa portare pace in Ucraina.
Trump ha accusato il presidente ucraino di “giocare con la terza guerra mondiale” e di “mettersi in una pessima posizione”, prima di aggiungere “dovete essere riconoscenti”. Poi la minaccia a Zelensky: “O fai un accordo o noi siamo fuori!“, ha detto il presidente Usa. Il suo vice J.D. Vance ha rincarato la dose dando dell'”irrispettoso” al presidente ucraino. Il vicepresidente ha detto a Zelenskyy che l’Ucraina non ha abbastanza persone per continuare a combattere. Il presidente ucraino ha risposto che Vance non è stato in Ucraina per fare queste affermazioni, aggiungendo “venga a vedere”.
L’incontro, alla fine di una settimana intensa di negoziati che ha visto alternarsi a Washington il presidente francese Emmanuel Macron e il premier britannico Keir Starmer, non era iniziato sotto i migliori auspici con Trump che aveva accusato Zelensky di essere un “dittatore”.
E’ stato annullato l’intervento di Zelensky all’Hudson Institute, prevista alle 16 ora locale (le 22 in Italia). Lo riferisce il think tank. E intanto dopo aver lasciato la Casa Bianca il presidente ucraino ha parlato con il presidente francese Emmanuel Macron e il segretario generale della Nato Mark Rutte. “E’ un momento di grande tensione, per questo bisogna tenere i nervi saldi, reagire con grande calma e vedere quale sarà l’evoluzione dopo questo colloquio, che certamente non è andato bene”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio Uno.