Ecosistema urbano: Mantova si conferma seconda come città più green d’Italia

Mantova, una città e la fine dei voto ideologico

MANTOVA – La medaglia d’argento della città italiane più virtuose per lo studio Ecosistema Urbano di Legambiente e Il Sole 24 Ore va a Mantova, così come era accaduto lo scorso anno.
Per il quarto anno consecutivo il capoluogo virgiliano sale sul podio.
La classifica, come nel 2019, è guidata da Trento, mentre al terzo posto ci piazza Pordenone che scavalca Bolzano, quarta. Al quinto posto Reggio Emilia.
Con questi dati Mantova risulta il primo capoluogo in Lombardia per quanto riguarda lo stato di salute complessivo delle città. 

Mantova in particolare si piazza al terzo posto sia per quanto riguarda l’estensione delle rete ciclabili che la raccolta differenziata. E’ settima per quanto riguarda la minor dispersione delle rete idrica, nona per l’estensione delle isole pedonali, tredicesima per il numero di alberi piantumati. 
Vanno male invece i parametri dell’aria: è all’81esimo posto per l’ozono e all”84esimo per il pm 10, dati che accomunano praticamente tutte le città della Pianura padana.

“Paghiamo come tutte le città della pianura padana la qualità dell’aria, per quando migliorata negli ultimi dieci anni (analisi Arpa e Regione) – dichiara il sindaco Mattia Palazzi –  In questi anni abbiamo fatto progressi enormi, basta guardare tutti gli indicatori della classifica degli ultimi dieci anni. Ma non ci accontentiamo. Non dobbiamo smettere e non smetteremo di investire per rendere la nostra città sempre più moderna, efficiente e verde”.

Secondo Il Sole 24 ore, il report di quest’anno evidenzia complessivamente dei miglioramenti. “Qualche segnale incoraggiante indubbiamente c’è – si legge – Questi cambiamenti devono fare i conti con la pandemia, che dall’inizio del 2020 condiziona in modo assoluto le scelte della politica, i comportamenti sociali e l’andamento dell’economia, ma allo stesso tempo potrebbe imprimere un’accelerazione ai processi virtuosi già in atto. Sarà però nel 2021 che il report di Legambiente potrà misurare compiutamente l’impatto del Covid sull’ambiente dei centri urbani, soprattutto con riferimento ai periodi nel quale il Paese è stato totalmente o parzialmente bloccato”.
Scende il valore medio delle concentrazioni di biossido di azoto, calano le situazioni più critiche determinate dall’ozono – continua il quotidiano – Ma soprattutto, con riguardo alle polveri sottili, per la prima volta è rispettato ovunque il valore limite per la protezione umana fissato da una direttiva comunitaria in una media annua di 40 microgrammi per metro cubo. Tutto questo non serve però a impedire che in tre città (Milano, Torino e Padova) il valore di 50 sia stato superato per oltre 70 giorni”.

Il 27esimo rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente e Ambiente Italia, su dati 2019, si basa su 18 parametri raggruppati in 5 macroaree: aria, acqua, rifiuti, mobilità e ambiente.

Info e approfondimenti: https://lab24.ilsole24ore.com/ecosistema-urbano/ o https://www.legambiente.it/ecosistema-urbano/