Ema su AstraZeneca: “Trombosi molto rare. Benefici superiori ai rischi”

Trombosi dopo il vaccino AstraZeneca, Camilla è morta a 18 anni

I benefici del vaccino di AstraZeneca superano i rischi: è questo quanto ribadito dall’Ema al termine della valutazione sul vaccino anglo-svedese, da settimane al centro di timori e polemiche per i casi di trombosi. Gli eventi di trombosi cerebrale, spiega l’agenzia del farmaco europea “sono effetti collaterali molto rari”. 

“L’Ema – si legge in una nota – ricorda agli operatori sanitari e alle persone che ricevono il vaccino di rimanere consapevoli della possibilità che casi molto rari di coaguli di sangue combinati con bassi livelli di piastrine nel sangue si verifichino entro 2 settimane dalla vaccinazione. Finora, la maggior parte dei casi segnalati si è verificata in donne di età inferiore a 60 anni entro 2 settimane dalla vaccinazione. Sulla base delle prove attualmente disponibili, i fattori di rischio specifici non sono stati confermati”.

Qualora si sviluppassero sintomi dopo AstraZeneca occorre “cercare immediatamente assistenza medica se sviluppano sintomi di combinazione di coaguli di sangue e piastrine basse – prosegue Ema – il PRAC ha osservato che i coaguli di sangue si sono verificati nelle vene del cervello (trombosi del seno venoso cerebrale, CVST) e dell’addome (trombosi della vena splancnica) e nelle arterie, insieme a bassi livelli di piastrine e talvolta sanguinamento”.

La direttrice di Ema, Emer Cooke ha sottolineato che non è stato mostrato un nesso con l’età negli eventi rari di trombosi e il vaccino. Alle 18 riunione straordinaria dei ministri della salute dell’Ue per discutere eventuali misure alla luce di quanto rilevato dall’Ema.

Intanto in Inghilterra agli under 30 sarà offerto un vaccino diverso da quello di AstraZeneca se disponibile.