PEGOGNAGA – Meraviglia, seguita da evidente entusiasmo, sono i sentimenti coralmente espressi al cospetto della bellezza architettonica della nuova chiesa parrocchiale di Pegognaga, da monsignor Claudio Giacobbi, della curia vescovile di Mantova, dal deputato Alberto Zolezzi, dai consiglieri regionali Alessandra Capellari e Antonella Forattini, e dall’insieme dei sindaci dei comuni mantovani colpiti dal sisma di dieci anni fa, in visita ai cantieri pegognaghesi, accolti dal parroco don Flavio Savasi e dal sindaco Matteo Zilocchi.
Hanno presenziato anche vari cittadini, pure i quali hanno manifestato pieno consenso al nuovo sacro edificio. Prima di effettuare la visita al cantiere, gli ospiti hanno visionato un video che ha ripercorso l’abbattimento della mastodontica chiesa dedicata all’Assunta, resa pericolante da vistose crepe per il cedimento del terreno antecedenti al terremoto, accentuate al punto da indurre la curia di sostituirla con una nuova chiesa che rispondesse tanto alle normative antisismiche, quanto a una più consona accoglienza dei fedeli. «Oggi – ha detto don Savasi – è giornata di memoria e di ringraziamento».
Ha quindi ringraziato i progettisti Enrico Maria Raschi e Sara Lonardi, le maestranze, l’impresa Bottoli. «Una struttura – ha proseguito il parroco – che esprime bellezza e in particolare che torna a dialogare con il paese». Ed è stato questo un leitmotiv ripreso anche da mons. Giacobbi «Il progetto sottolinea la funzione dialogante con la comunità civile». Ha poi rimarcato «Ringrazio della pazienza manifestata dalla parrocchia di Pegognaga per poter giungere a questo risultato. Avevamo in diocesi 128 chiese delle quali doverci curare. Ringrazio anche la Soprintendenza per l’attenzione prestata». La collaborazione con la Sovraintendenza è stata determinante nel trovare la sintesi alla necessità di valorizzare i reperti archeologici venuti a galla con l’abbattimento della parrocchiale dell’Assunta. Con gli scavi infatti sono stati ritrovate le absidi di altre due chiese, risalenti, come ha sottolineato il vice sovrintende alle Belle Arti Simone Sestito, al Medio Evo «Si tratta di una finestra sulla storia profonda di una comunità cristiana». Raschi ha infatti ricordato che il ritrovamento dei siti archeologi ha determinato una variazione complessa alla prima stesura progettuale, con un risultato per altro coralmente molto apprezzato. Disappunto da molti visitatori è stato comunque manifestato che la commissione edilizia della stessa Cei abbia escluso la possibilità di rendere visibili i ruderi con coperture di cristallo, anziché tombature marmoree, sia pure mobili. Il sindaco Zilocchi ha rivelato l’emozione provata al momento della posa della prima pietra della chiesa il 19 giugno 2019 «Pegognaga attendeva questa costruzione rivolta verso la piazza e noi come ente pubblico abbiamo cercato di rendere forte questo legame tra comunità parrocchiale e comunità civile». Pur dall’alto della lunga esperienza di imprenditore, avendo costruito nella sua carriera diverse nuove chiese, l’ing. Alberto Bottoli, padre dell’ing. Francesco, attuale titolare dell’impresa, nascondeva una certa emozione e così si è espresso «Si tratta di un’opera architettonica eccezionale, di grande caratura anche sotto l’aspetto funzionale e per la coesione con il contesto della città di Pegognaga».
Riccardo Lonardi