28 maggio 1972, Mantova-Cagliari 2-1: 50 anni fa l’ultima gara in Serie A dell’Acm

MANTOVA – Chissà, magari qualcuno leggendo queste poche righe quel giorno lo ricorda ancora molto bene. 28 maggio 1972, stadio “Martelli”, il Mantova, già retrocesso gioca l’ultima gara di campionato contro il Cagliari e con virgiliano orgoglio batte in rimonta i sardi 2-1, passati in vantaggio con Gigi Riva, grazie alla doppietta di Petrini.

E magari qualcuno avrà anche detto: “Ma sì dai l’anno prossimo torneremo in Serie A”. E mai avrebbe potuto immaginare quello che avrebbe riservato il destino all’Acm. Un campionato di Serie B e poi una serie di annate anonime tra gli inferi della Serie C, false ripartenze, fallimenti, risalite, il sogno vissuto con l’era Lori e poi ancora una discesa vertiginosa. Insomma l’avrete capito: quel 28 maggio 1972, fu l’ultima gara del Mantova in Serie A. Annata sfortunata a dir poco quella: tanti rigori sbagliati, occasioni perse come nel match casalingo contro il Vicenza alla terzultima giornata al Martelli, dove i veneti passarono grazie a un gol da calcio d’angolo. Ma la beffa delle beffe sarebbe arrivata la giornata successiva a Milano, contro l’Inter di Boninsegna, che con una doppietta, consegnò alla squadra della sua città la retrocessione matematica. Ma il calcio è anche questo.

Certo è che 50 anni sono davvero troppi per una città affamata di calcio come Mantova. Soprattutto se si pensa alla storia di altre squadre di provincia intorno alla cerchia virgiliana. Società che come il Mantova sono dovute ripartire da zero, ottenendo però dei successi immediati. Si pensi alla Cremonese di oggi, guidata da un imprenditore cremonese, Arvedi, che in 15 anni ha portato i grigiorossi nella massima serie e ha rimesso praticamente a nuovo lo stadio. O alla Spal, ripartita nel 2013, nel giro di 4 anni si è ritrovata in Serie A. Oppure il Modena, fallito tre anni fa e ora in Serie B dopo la vittoria dell’ultimo campionato di Serie C. E la domanda sorge spontanea: perchè a Mantova questo non è possibile? C’è chi punta il dito contro l’imprenditoria locale. E’ un dato di fatto che spesso e volentieri (come del resto oggi) a guidare l’Acm fossero imprenditori non mantovani. Ma c’è dell’altro. Serietà e competenza: sono questi gli ingredienti principali, dando per scontata la disponibilità economica, per arrivare in alto. Ed è proprio quello che è mancato troppo spesso dalle parti di viale Te.

E ora ai tifosi del Mantova non resta che vivere il presente, con una proprietà sicuramente seria, che ci si augura possa gettare le basi per “un futuro roseo” come è stato detto dopo la salvezza ottenuta contro la Pro Vercelli all’ultima giornata di campionato. Serietà e competenze.